La Città, show down tra
i soci e con i giornalisti

AL QUOTIDIANO salernitano la Città si sta avvicinando un doppio show down: il primo tra i soci che pubblicano il giornale (l’imprenditore Giovanni Lombardi e il distributore di giornali Vito Di Canto); il secondo tra la società editrice e i giornalisti (tredici redattori e il direttore Andrea Manzi).
Partiamo dal primo confronto. Le tensioni tra i due soci latenti da un anno, persino nella fase di acquisto del giornale dalla Finegil formalizzato il 25 ottobre 2016 nello studio del notaio romano Paolo Fenoaltea, si sono via via

accentuate. Oggi Lombardi e Di Canto hanno davanti tre strade: trovare un’intesa per andare avanti insieme o fare in modo che uno dei due diventi proprietario unico del quotidiano. A favore della soluzione Di Canto ci sono due elementi: la maggiore esperienza nel mondo dei giornali e i gravi problemi giudiziari che sta attraversando Giovanni Lombardi che è indagato per reati tributari dal sostituto della procura di Torre Annunziata Sergio Raimondi.

Raffaele Lorusso

Passiamo alla trattativa tra gli editori (o editore) e la redazione. Alle 14,30 del 14 novembre alla sede del giornale era fissato un incontro tra i dirigenti dell’azienda e i rappresentanti sindacali di giornalisti e poligrafici, ma è saltato per un impegno di uno dei consulenti della società, il commercialista Lorenzo La Duca. Il nuovo appuntamento è stato fissato per il 29 novembre e forse le due settimane serviranno per definire il nuovo assetto societario.
Quando si incontreranno si ripartirà dalla proposta degli editori di abbattere i costi ricorrendo in maniera massiccia agli ammortizzatori sociali: si parla di cassa integrazione a rotazione per dieci giorni al mese. Un’ipotesi che, se confermata, andrà drasticamente ridotta per cercare un’intesa che è nell’interesse di entrambe le parti. Sarà però necessaria una flessibilità che in questi mesi complicati a volte è mancata. Gli editori decisionisti e senza esperienza hanno in più di un’occasione tentato di forzare la mano; il nuovo comitato di redazione (Clemy De Maio, Carlo Meoli, Monica Trotta), eletto il 16 ottobre, con il sostegno della Federazione della stampa e del Sindacato regionale dovrà mediare, accantonando tentazioni velleitarie e barricadere. Basti ricordare che il 26 ottobre i tre sindacalisti, due ore dopo avere firmato il ‘verbale di incontro e accordo sindacale’ concluso con l’impegno di rivedersi il 7 novembre, hanno partecipato all’assemblea di redazione approvando all’unanimità la proclamazione di un giorno di sciopero.

Andrea Cangini (*)

Va però ricordato anche che gli editori tra la primavera e l’estate hanno sconvolto l’assetto proprietario dando vita a società affidate ad amministratori sconosciuti senza rispettare neanche l’obbligo di comunicare i mutamenti alle organizzazioni sindacali in violazione delle leggi e del contratto di lavoro. Comportamenti molto gravi che sono stati denunciati nel ‘verbale di accordo’ e per i quali il segretario della Fnsi Raffaele Lorusso ha indirizzato ai

titolari (e al consulente) della società una nota con la quale annuncia che “si riserva di agire, d’intesa con il sindacato campano, ai sensi dell’articolo 28 dello Statuto dei lavoratori”, che vuol dire denunziare i responsabili delle violazioni all’autorità giudiziaria per comportamento antisindacale.
È possibile che se non si raggiungerà un compromesso gli editori decidano di battere la strada dei licenziamenti collettivi per tagliare sette redattori su tredici come prospettato nello scorso maggio o l’intero organico per avere un giornale più leggero, ma questa scelta significherebbe uno scontro frontale, in tutte le sedi, con i redattori e con il sindacato regionale e nazionale.
Chiudiamo con un segnale positivo. Dal 10 novembre la Città va in edicola in abbinamento con QN, Quotidiano Nazionale, diretto da Andrea Cangini, che è l’iniziativa editoriale varata nel 1999 dalla Poligrafici Editoriale, la spa controllata dalla famiglia Monti Riffeser per dare pagine comuni ai tre giornali del gruppo: il milanese Giorno, il bolognese Resto del Carlino e la fiorentina Nazione. Per i primi quindici giorni il prezzo della Città è di un euro e poi salirà a un euro e venti centesimi.


(*) Da www.dagospia.com