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La doppia personalità
di Domenico Battaglia
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L’ARCIVESCOVO DI Napoli Domenico Battaglia, che il 2 febbraio del 2021 ha raccolto l’eredità di Crescenzio Sepe a riposo per raggiunti limiti di età, è presente quasi ogni giorno sui media con iniziative e dichiarazioni a sostegno dei poveri, dei malati, dei senza lavoro. Nel 2010, insieme a Virgilio Colmagna, ha anche pubblicato con l’Editrice Cittadella di Assisi un libro dal titolo “I poveri hanno sempre ragione / Storie di preti di strada”.
Calabrese di Satriano, un paese di tremila anime in provincia di Catanzaro, Battaglia, o don Mimmo come lo chiamano i fedeli, accanto a tante qualità presenta delle zone oscure. Due in particolare sono emerse |
nei primi tre anni da arcivescovo di Napoli: il silenzio imbarazzante sui preti pedofili della diocesi partenopea e basterà ricordare la storia del sacerdote ‘violentatore’ Silverio Mura, per anni protetto da Sepe, condannato a risarcire la vittima dei suoi abusi con il pagamento di 320mila euro insieme al ministero della |
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L'arcivescovo Domenico Battaglia |
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Pubblica istruzione, responsabile della scuola nella quale Mura insegnava religione; l’aggressività con la quale risponde o fa rispondere a chi si permette di sollevare critiche, fondate anche se aspre, sulla gestione dei beni della chiesa. Tra questi c'è il cavaliere Giacomo Onorato, difensore solitario delle chiese napoletane e del loro corretto utilizzo, testimone fondamentale delle puntate che la trasmissione Report condotta da Sigfrido Ranucci ha dedicato alla disastrosa situazione dei beni della curia napoletana.
Con Onorato l’arcivescovo ha già rimediato una figuraccia perché lo ha citato nel maggio scorso con la richiesta di un risarcimento danni da 40mila euro “per lesione dei diritti della personalità”. Nello scorso febbraio il giudice Valeria Conforti della VI sezione civile del tribunale di Napoli dopo aver visto che gli avvocati della curia non riuscivano a dimostrare quale era il danno subito dall’arcivescovo e presentavano richieste inaccettabili ha rinviato per la precisazione delle conclusioni al 18 marzo del 2025.
Il nuovo assalto contro Onorato lo ha scatenato don Giuseppe Tufo, direttore dell’Ufficio confraternite della curia, che il 20 aprile 2023 lo ha accusato prima di diffamazione e poi di stalking, inserendo nella citazione diversi riferimenti alle dichiarazioni rese a Report.
Ma le tesi di Tufo non hanno convinto i magistrati: il pm Giuseppe Riccio ha chiesto l’archiviazione e il 26 marzo scorso il gip Gabriella Logozzo ha accolto le argomentazioni dell'avvocato di Onorato, Cesare Amodio, e disposto l’archiviazione del procedimento.
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