Rinvio al 24 giugno
per Luciano Fontana

PER ORA SE l’è cavata il direttore del Corriere della Sera Luciano Fontana. Il 18 aprile era fissata l’udienza predibattimentale davanti al giudice della quarta sezione del tribunale di Milano. A decidere la comparizione di Fontana, difeso dalla avvocata Caterina Malavenda del foro di Lodi, era stata la pm della procura milanese Maria Letizia Mocciaro perché il giornalista deve rispondere del reato di diffamazione a mezzo stampa in quanto nella sua veste di direttore responsabile ha omesso di “esercitare il controllo necessario a impedire che venisse

offesa la reputazione di Shawan Jabarin”. L’udienza del 18 aprile è saltata per un difetto di notifica e il giudice ha fissato la prossima al 24 giugno. Riepiloghiamo la

Luciano Fontana e Shawan Jabarin

vicenda. Il 21 dicembre del 2021 il Corriere della Sera online pubblica un articolo non firmato, intitolato “Israele contro Laura Boldrini: ha invitato a Montecitorio ong accusate di terrorismo”, nel quale riprende ed enfatizza una nota dell’ambasciata israeliana in Italia che indirizza accuse non vere nei confronti di Jabarin che ha “organizzato e compiuto personalmente un attentato nel quale è stata uccisa una giovane israeliana, Rina Shnerb, il cui crimine era la sua identità ebraica”.
Il 15 marzo del 2022 Jabarin, attivista palestinese residente a Ramallah nei territori palestinesi occupati, direttore della ong Al-Haq, impegnato nella difesa dei diritti umani denunciando le violazioni commesse dalle forze israeliani e da quelle palestinesi, con l’assistenza dell’avvocato Nicola Quatrano del foro di Napoli, presenta querela contro il Corriere della Sera e il direttore Fontana. E querele vengono depositate alla procura di Roma contro altri quotidiani, tra i quali Il Tempo e Libero.
Nel caso dell’articolo del Tempo, firmato da Francesco Storace, il consiglio di disciplina dell’Ordine del Lazio ha punito l’autore con la sanzione della censura.
Chiudiamo con il Corriere della Sera. Le tre pagine del decreto di citazione diretta a giudizio firmate dalla pm Maria Letizia Mocciaro sono articolate e documentate. Per la difesa di Fontana non sembra ci siano grandi spazi di manovra. Una soluzione potrebbe essere cercare un accordo risarcitorio.