Deuringer e Cacace
vertici del Disciplina

SI DOVREBBE INSEDIARE entro metà gennaio il nuovo Consiglio di disciplina dei giornalisti campani. Dalle rose presentate dall’Ordine regionale la presidente del tribunale di Napoli Elisabetta Garzo ha individuato sei professionisti e tre pubblicisti. I vincitori della selezione sono i professionisti Fiorella Anzano, Paola Cacace, Enrico Deuringer, Pasquale Piscitelli, Fabio Relino, Patrizia Varone e i pubblicisti Antonio Gnassi, Michele Maria Ippolito e Claudia Izzo.
Per le norme che regolano il funzionamento del Consiglio di disciplina la

scelta del presidente e del segretario avviene in maniera automatica in base alla data di iscrizione agli albi dei professionisti e dei pubblicisti: chi ha la maggiore anzianità ordinistica diventa presidente,

Fiorella Anzano, Claudia Izzo e Patrizia Varone

il più giovane iscritto ricopre la carica di segretario. In questo caso il giornalista da più tempo iscritto è il pensionato Rai settantatreenne Enrico Deuringer professionista dal 15 gennaio 1985; chi ha l’anzianità ordinistica minore è la quarantatreenne Paola Cacace, professionista dal 30 marzo 2012.
Intanto si è spento nel silenzio il Consiglio di disciplina finora in carica: l’ultima seduta plenaria si è tenuta il 18 dicembre, il triennio è scaduto il 29 dicembre. Quando si sono insediati il 12 gennaio del 2022 ne facevano parte i professionisti Gennaro Carotenuto, Chiara Del Gaudio (segretaria), Giuseppe De Silva, Serena De Simone, Daniela Faiella, Nico Pirozzi e i pubblicisti Matteo Baselice, Francesco Licastro, Diana Miraglia (presidente). Il bilancio conclusivo è molto, ma molto, negativo.
Soltanto tre flash. Per le norme della legge e del regolamento firmati dall’allora ministra della Giusizia Paola Severino presidente e segretario del Consiglio di disciplina non possono essere contemporaneamente iscritti a due ordini professionali. La segretaria Chiara Del Gaudio era invece iscritta all’albo degli avvocati dal giugno 2001 e a quello dei giornalisti dal maggio del 2011. Soltanto i ripetuti servizi di Iustitia l’hanno spinta dopo alcune settimane a dimettersi da avvocato. Senza scuse, senza spiegazioni, senza un passo indietro: non male per un organismo che si dovrebbe occupare di vigilare sulla disciplina e sulla deontologia dei giornalisti campani. E senza che arrivasse un cenno dalla presidente del tribunale che pure l’aveva nominata.
C’è poi il caso del pubblicista Giovanni Aruta condannato nel dicembre 2022 dalla Cassazione a due anni e due mesi di reclusione per maltrattamenti aggravati e lesioni ai danni della moglie. Per mesi il

Elisabetta Garzo, Nico Pirozzi e Paola Severino

collegio che se ne doveva occupare, presieduto da Diana Miraglia, ha traccheggiato finché a fine luglio il consigliere Nico Pirozzi ha presentato un esposto alla magistratura, e per

conoscenza all’Ordine e al Disciplina nazionali, per segnalare una gestione estremamente disinvolta, con continui rinvii delle audizioni e una attività in sostanza ferma. Dopo le ferie, l'otto settembre, Diana Miraglia annuncia improvvisamente le sue dimissioni dalla presidenza del Disciplina. Al suo posto viene indicata un’altra pubblicista, Bianca Desideri, capace e volenterosa ma senza l'energia necessaria per far camminare un organismo che pochi sono interessati a far funzionare.
Veniamo al terzo e ultimo flash. A gennaio 2024 si dimette anche Serena De Simone la segretaria del collegio presieduto dalla Miraglia, che aveva contribuito alla gestione disinvolta.
In undici mesi il tandem che controlla l’Ordine regionale, il presidente Ottavio Lucarelli e il suo vice Domenico Falco, non hanno indicato i nomi per consentire alla presidente del tribunale di selezionare il giornalista da inserire al posto del consigliere dimissionario. Risultato: per l’intero 2024 il Disciplina campano  ha lavorato a otto cilindri invece che a nove.