Al senato ordine del
giorno su Gambardella

SI TRASTULLA CON il nome nuovo da dare alla Seconda università di Napoli il rettore Giuseppe Paolisso: essere secondo non gli piace e si sta impegnando per intitolare l’ateneo di Aversa all’architetto di natali napoletani e origini olandesi Luigi Vanvitelli, ma la proposta incontra grandi resistenze con prese di posizione di docenti universitari, parlamentari e sindaci. Il dibattito conquista anche la prima pagina di Repubblica Napoli, guidata da

Giustino Fabrizio, che ha invece ignorato la sentenza emessa dalla sezione d’appello della corte dei conti che ha condannato il direttore di Architettura e design della Sun Carmine Gambardella a pagare 522mila euro di risarcimento alla Regione

Vilma Moronese e Sergio Puglia (*)

Molise “per avere prodotto, a fronte di un compenso esorbitante, un elaborato incompleto di nessun pregio e utilità”.
Forse Paolisso spera che l’operazione ‘nuovo nome’ ridia un po’ di lustro alla sua università negli ultimi mesi scossa da articoli di stampa, interrogazioni parlamentari e interventi dei docenti della Sun, tutti molto critici nei suoi confronti perché non soltanto non ha preso iniziative nei confronti di Gambardella, ma gli ha addirittura affidato, nonostante il codice etico dell’ateneo, il coordinamento della commissione che dovrà decidere la riforma dello statuto dell’università.
Se Paolisso fa lo struzzo, e non viene inchiodato ai suoi compiti dai docenti della Sun, i senatori del Movimento 5 Stelle sono decisi ad andare avanti, Il

Mario Michele Giarrusso (*) e Barbara Lezzi (*)

23 marzo, nell’ambito della discussione della legge anticorruzione, otto senatori pentastellati (Vilma Moronese, Enrico Cappelletti, Mario Michele Giarrusso, Maurizio Buccarella, Ornella Bertorotta, Barbara Lezzi, Mario Scibona e

Sergio Puglia) hanno presentato un ordine del giorno che potremmo chiamare, decidete voi, ‘Sun’ o ‘Gambardella’. I senatori chiedono infatti al governo di “provvedere alla revoca immediata di ogni incarico affidato dalla pubblica amministrazione, da enti pubblici, da enti di diritto privato in controllo pubblico, a soggetti condannati – anche con sentenza non definitiva – per illeciti amministrativi, con particolare riferimento al danno erariale”.


(*) Da www.senato.it