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Privacy violata: due mesi
di carcere per Giansoldati
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IL 26 MAGGIO il giudice del tribunale di Napoli Amelia Primavera ha condannato per violazione della privacy Franca Giansoldati, vaticanista del Messaggero e collaboratrice del Mattino, a due mesi di carcere mentre il risarcimento verrà quantificato in un giudizio civile.
La giornalista pubblica il 17 febbraio del 2018 un articolo sul Mattino con un titolo a quattro colonne in prima sulla vittima di violenze sessuali subite dai tredici ai sedici anni dal suo insegnante di religione, Silverio Mura, a lungo protetto dal muro di gomma della curia partenopea allora guidata dal cardinale Crescenzio Sepe. Nelle sue denunce alla chiesa e a papa Francesco per ottenere giustizia la vittima, per tutelare la moglie e |
i figli, utilizza sempre lo pseudonimo di Diego Esposito. Invece la giornalista, di solito attenta ed equilibrata, scrive per sette volte in prima e nel servizio all’interno nome e
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Alessandro Barbano e Arturo Borrelli (*) |
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cognome veri di Esposito, con una gravissima violazione delle norme sulla privacy che prevedono come reato la pubblicazione del nome delle vittime di abusi sessuali.
Pochi giorni dopo Diego Esposito, assistito dall'avvocato Gianfranco Iannone, presenta alla procura della Repubblica di Napoli una querela contro l’editore Francesco Gaetano Caltagirone, l’allora direttore Alessandro Barbano e l’autrice del servizio, difesa dall’avvocato Luigi Ferrante. Alla conclusione delle indagini il pubblico ministero Ciro Capasso, con una scelta poco comprensibile anche perché in contrasto con quanto prevede la legge sulla stampa, decide di chiedere il rinvio a giudizio soltanto della giornalista. In ogni caso l’editore e l’ex direttore torneranno ‘responsabili’ quando, terminato l’iter della vicenda penale, si passerà al giudizio civile.
Va ricordato che la prima a violare la privacy di Diego Esposito è stata la curia partenopea nel febbraio del 2017 quando il suo caso torna di attualità a livello nazionale grazie a un’intera pagina pubblicata da Elena Affinito e Giorgio Romagnoli su Repubblica. In risposta Crescenzio Sepe diffonde un comunicato, che fa firmare al cancelliere arcivescovile Luigi Ortaglio, per sostenere che la vicenda è chiusa e, forse per dare una lezione alla vittima degli abusi, in trentuno righe fa pubblicare otto |
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Anna Laura Alfano e Luigi Ortaglio |
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volte il vero nome di Esposito. Anche in questo caso denuncia e condanna.
Nel gennaio del 2020 il giudice Anna Laura Alfano infligge a Ortaglio quaranta giorni di carcere |
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con pena sospesa e il pagamento delle spese legali; la liquidazione dei danni viene invece rinviata a un giudizio da promuovere in sede civile. Per stoppare il risarcimento l’avvocato Mauro Torregrossa ha subito presentato appello che dovrebbe concludersi il prossimo 3 giugno. |
(*) Nel giugno del 2018 Diego Esposito perde il suo secondogenito Luigi, vittima di un incidente stradale, che si vergognava delle violenze subìte dal padre. Decide quindi di cancellare lo pseudonimo e tornare a utilizzare il suo vero nome, Arturo Borrelli |
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