Linguaggio da decifrare

Voi come ve la immaginate la casa di una “redattrice di costume”? Noi allegra e colorata come la proprietaria, con riviste patinate di moda sparse dappertutto, abiti griffati abbandonati con sapiente negligenza su sedie o appesi ai muri: materiale indispensabile per captare i mutamenti del gusto e delle mode, interpretare i segni, i sogni e i bisogni del cittadino medio. Perché se questo inverno il viola con tutte le tonalità possibili andrà come il pane un motivo ci sarà pure. Noi lo scopriremo a giugno al momento dell’acconto delle tasse, ma loro, gli esperti, già lo sanno. E ci propongono chiavi di lettura acute e suggestive, talvolta da decifrare. Come nel caso di un articolo di Anna Paola Merone, vestale del gusto al Cormezz, che il 21 novembre, sotto l’intrigante testatina Fashion, ci resoconta sull’annuale premio che l’ agenzia di pubblicità Ernst & Young assegna nel campo della moda alla più sapiente campagna promozionale. Quest’anno vince Domenico Menniti, amministratore delegato della griffe Harmony & Blaine, e al desk di San Nicola alla Dogana l’emozione è incontenibile.
Il titolo, su tre righe, è “Miglio comunicazione al patron del bassotto”. Perché, sapete, ci hanno spiegato che il titolo è un’arte, affidata a specialisti: deve attirare l’attenzione del lettore. E lì, alla Dogana, tra deskisti e poligrafici è gara aperta per la palma dell’originalità. Qualcuno ricorderà “Un casa per Saviano”, titolo che attirò in maniera prepotente la nostra attenzione tanto da costringerci a leggere un intero editoriale di Francesco Durante. Oppure il titolo sulla vittoria del Napoli in Coppa Uefa al San Paolo contro il Benfica, quando nell’occhiello qualcuno minacciò: “È un disegno contro Berlusconi. Querelo tutti”.
E Merone? Mentre i suoi colleghi gareggiano per il titolo più enigmatico, nello stesso giorno e nella stessa pagina lei è già volata, almeno con lo spirito, alla Camera di Commercio italiana in rue du Faubourg S. Honorè di Parigi, dove Maurizio Marinella, “presidente della maison napoletana, ha mietuto consensi con la sua nuova cravatta a nove pieghe”. E qui il titolo non fa una piega: “E Marinella conquista Parigi/ Nove pieghe al collo di Sarkozy”. E sarà contenta anche Carlà Brunì quando gliele dovrà stirare.
Ma il Cormezz, come abbiamo già avuto modo di sottolineare, si candida a diventare punto di riferimento per un nuovo modo di scrivere e parlare l’italiano, sul solco tracciato dalla prosa di Andrea Manzi, vice direttore del Roma. Lunedì 10 novembre il Corsera contiene uno Speciale Moda del Cormezz (che non è in edicola il lunedì) dedicato ad un argomento che evidentemente trova sensibili i lettori del quotidiano diretto da Marco Demarco.
Il pezzo di apertura è affidato a Stefano De Stefano, che rispolvera un saggio di Roland Barthes, “che per primo applica agli studi sul costume alcune categorie di lettura mutuate dalla linguistica (nel rapporto langue/parole - come sosteneva de Saussure -, sincronia/ diacronia, significante/significato. Una procedura binaria, la sua, che determina punti di contatto tra lingua e vestito, entrambi contrassegnati da sistemi di significazione esemplare”.
“Un linguaggio da decifrare”. E non è un nostro parere, ma il titolo che hanno fatto i deskisti del Cormezz.

Monteiro Rossi


(*) Da www.dailymail.co.uk
(**) Da blog.sjanderson.net

 
Anna Paola Merone
Francesco Durante
Maurizio Marinella
Nicolas Sarkozy (*)
Marco Demarco
Stefano De Stefano
Roland Barthes (**)