Il cdr: per due giorni
sciopero delle firme
Pubblicato dal Mattino il tredici novembre 2005

Cari lettori,
per due giorni  Il Mattino è uscito senza le firme dei suoi redattori e di quasi tutti i collaboratori. Vogliamo scusarci con voi. E spiegarvi perché siamo stati costretti a questa decisione.
È da più di un secolo che i giornalisti de Il Mattino sono impegnati nello sforzo di raccontare gli eventi che si verificano in Campania, in Italia e nel mondo in piena coscienza, autonomia e libertà. È da più di un secolo che Il Mattino si presenta sul mercato come un giornale autorevole e credibile, rispettoso dell'obiettività e del diritto di chi legge a essere ben informato.
Oggi, mentre a livello nazionale resta sospesa nell'incertezza una vertenza contrattuale che investe i temi nevralgici della libertà di informazione e dei livelli di democrazia nel Paese,  i giornalisti de Il Mattino vedono i princìpi primari della loro storia messi seriamente in discussione da comportamenti che, ripetuti nel tempo, riducono di fatto le inviolabili prerogative del direttore, creano confusione dei ruoli, invadono le competenze redazionali, estabilizzano la serenità aziendale, tentano di rinchiudere i redattori in un recinto para-impiegatizio che nega la specificità del lavoro giornalistico e dànno l'impressione di voler tenere sotto burocratico condizionamento agibilità professionale, creatività e margini di autonomia.
I giornalisti de Il Mattino sono per il rispetto delle regole e ne hanno dato sempre prova sia nei rapporti con l'azienda che con i direttori. Ma le corrette relazioni sindacali non funzionano più se si pretende, con metodi che non appartengono alla storia e alla cultura di questo giornale, di cambiarle imponendo unilateralmente diktat inaccettabili. Tale comportamento, che la redazione ha denunciato alla Federazione nazionale della stampa invitandola a intervenire con tutti gli strumenti disponibili, suscita preoccupazione sia perché lesivo delle norme sancite dal contratto nazionale sia perchè incide in maniera perversa sulle dinamiche redazionali e quindi sulla qualità del prodotto-giornale, che invece andrebbe senza cedimenti salvaguardata in quanto bene primario.
Ancor più viva è la preoccupazione visto che sulla medesima questione in altri quotidiani del nostro stesso editore si è invece ritenuto di accettare le richieste dei giornalisti.
Rispetto a questi problemi e con l'obiettivo di invitare tutti i soggetti a una responsabile riflessione, i giornalisti de Il Mattino hanno deciso di astenersi dal lavoro nella giornata di lunedì 7 novembre, sobbarcandosi il peso di un terzo giorno di sciopero oltre ai due già programmati dalla Fnsi per la vertenza contrattuale.
È per questi motivi che i giornalisti de Il Mattino stanno attuando una gamma di azioni di protesta, prima fra tutte l'astensione dalle firme nei giorni di sabato e domenica. Perciò ieri e oggi su il Mattino non ci sono le firme dei redattori e di gran parte dei collaboratori. Non firmare è come entrare in casa d'altri senza presentarsi e dire buongiorno. Ce ne scusiamo, sicuri della comprensione di tutti. Per noi, questo gesto vuole essere un segno che informi e coinvolga i lettori, cioè i padroni di casa, su un problema, quello delle libertà primarie, che è e deve restare prioritario. E perciò irrinunciabile.

Napoli, 12 novembre 2005 Il comitato di redazione