In merito all’articolo dal titolo “L’editore dell’Avanti aiuta
Di Pietro a fare il suo quotidiano”,
apparso il 21 ottobre, in terza
pagina su “il Riformista”, ho
da fare alcune precisazioni importanti.
Premesso che la falsità
delle notizie riportate non meriterebbe
quasi smentita, mi sento
comunque in dovere e in diritto
di scrivere poche righe per chiarire
una situazione più paradossale
che seria. L’autore dell’articolo
- che non ha avuto il coraggio
di firmarsi perché non aveva
nessuna prova di quanto scriveva
- cade in errore già dal titolo:
il sottoscritto non è l’editore
dell’Avanti! (a proposito, l’Avanti!
si scrive con il punto
esclamativo), perché - come risulta
dalla gerenza del nostro
quotidiano - l’editore è una società
cooperativa, l’International
Press, di cui il sottoscritto ha
l’onore di essere l’amministratore.
Poi l’anonimo autore ricade
nuovamente in errore quando
scrive che «l’Idv ha incaricato
del progetto editoriale (compresa
la pratica per il finanziamento
pubblico) una società
della famiglia di Valter Lavitola»: mio figlio, infatti, compirà
due anni a febbraio e mia moglie
non ha nulla a che vedere
con altre società editoriali diverse
dalla nostra, né con Antonio
Di Pietro e l’Italia dei Valori. A
questo proposito vorrei aggiungere
- senza tema di smentite -
che il sottoscritto, con l’On.Antonio
Di Pietro, non ha mai avuto
niente a che fare. Anzi lo conosco,
ma solo per le sue “gesta”
in magistratura prima e in politica
poi. Infine, una terza (palese)
contraddizione che l’anonimo
autore dell’articolo pubblica
nel suo pezzo è la citazione per i
liberal-socialisti. Nell’articolo è
scritto che l’Avanti! è «riportato
in edicola dai liberal-socialisti di
Forza Italia che fanno capo a
Fabrizio Cicchitto, nemico per
eccellenza del giustizialismo dipietrista
». Ebbene, la storica testata
socialista non è stata riportata
in edicola dai liberal-socialisti,
ma da un gruppo di giovani
che alla fine degli anni Novanta,
assieme a Bettino Craxi, allora
costretto all’esilio ad Hammamet
proprio da Antonio Di Pietro,
si dedicarono con impegno
a far rivivere il nostro quotidiano.
I liberal-socialisti hanno invece
dimostrato un forte attaccamento
al nostro giornale, formando
un comitato di direzione
e arricchendo le nostre pagine
di contenuti grazie ai loro articoli
e alle interviste che ci rilasciano.
Inoltre, nessuno di noi,
che negli anni scorsi si è impegnato
per riportare in edicola un
giornale che ridesse voce e spazio
a Bettino Craxi e a tutti i socialisti
veri, potrebbe mai dare
una mano a Di Pietro. Alla luce
di questi miei chiarimenti, vorrei
chiedere all’anonimo autore
dell’articolo e ai lettori - a cui bisogna
portare sempre rispetto! -
di giudicare se quello che pubblica “il Riformista” è una verità
o una colossale bufala.
Valter Lavitola e-mail
Gentile Lavitola, la società che
sta provvedendo all’apertura del
quotidiano dell’Idv è di Antonio
Lavitola, suo cugino di primo
grado o suo fratello cugino come
si dice a Napoli, al debutto
nel settore dell’editoria. Dubitiamo
che non le abbia chiesto consiglio,
in ogni caso era questo il
riferimento alla sua famiglia che
intendevamo. Poi, suvvia, un
po’ di leggerezza, noi non volevamo
fare altro che elogiare la
capacità tutta napoletana di avviare
un laboratorio editoriale
decisamente trasversale. Perché
a parte la storia di suo cugino
con Di Pietro, le ricordiamo
che il direttore editoriale dell’Avanti
con il punto esclamativo,
cioè del suo giornale, è Sergio
De Gregorio, candidato in
Campania alle ultime regionali
con la Nuova Dc di Rotondi.
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