La risposta di Lavitola (27 ottobre 2005)

In merito all’articolo dal titolo “L’editore dell’Avanti aiuta Di Pietro a fare il suo quotidiano”, apparso il 21 ottobre, in terza pagina su “il Riformista”, ho
da fare alcune precisazioni importanti. Premesso che la falsità delle notizie riportate non meriterebbe quasi smentita, mi sento comunque in dovere e in diritto di scrivere poche righe per chiarire una situazione più paradossale
che seria. L’autore dell’articolo - che non ha avuto il coraggio di firmarsi perché non aveva nessuna prova di quanto scriveva - cade in errore già dal titolo: il sottoscritto non è l’editore dell’Avanti! (a proposito, l’Avanti! si scrive con il punto esclamativo), perché - come risulta dalla gerenza del nostro
quotidiano - l’editore è una società cooperativa, l’International Press, di cui il sottoscritto ha l’onore di essere l’amministratore. Poi l’anonimo autore ricade
nuovamente in errore quando scrive che «l’Idv ha incaricato del progetto editoriale (compresa la pratica per il finanziamento pubblico) una società della famiglia di Valter Lavitola»: mio figlio, infatti, compirà due anni a febbraio e mia moglie non ha nulla a che vedere con altre società editoriali diverse dalla nostra, né con Antonio Di Pietro e l’Italia dei Valori. A questo proposito vorrei aggiungere - senza tema di smentite - che il sottoscritto, con l’On.Antonio Di Pietro, non ha mai avuto niente a che fare. Anzi lo conosco,
ma solo per le sue “gesta” in magistratura prima e in politica poi. Infine, una terza (palese) contraddizione che l’anonimo autore dell’articolo pubblica
nel suo pezzo è la citazione per i liberal-socialisti. Nell’articolo è scritto che l’Avanti! è «riportato in edicola dai liberal-socialisti di Forza Italia che fanno capo a Fabrizio Cicchitto, nemico per eccellenza del giustizialismo dipietrista
». Ebbene, la storica testata socialista non è stata riportata in edicola dai liberal-socialisti, ma da un gruppo di giovani che alla fine degli anni Novanta,
assieme a Bettino Craxi, allora costretto all’esilio ad Hammamet proprio da Antonio Di Pietro, si dedicarono con impegno a far rivivere il nostro quotidiano. I liberal-socialisti hanno invece dimostrato un forte attaccamento
al nostro giornale, formando un comitato di direzione e arricchendo le nostre pagine di contenuti grazie ai loro articoli e alle interviste che ci rilasciano.
Inoltre, nessuno di noi, che negli anni scorsi si è impegnato per riportare in edicola un giornale che ridesse voce e spazio a Bettino Craxi e a tutti i socialisti veri, potrebbe mai dare una mano a Di Pietro. Alla luce di questi miei chiarimenti, vorrei chiedere all’anonimo autore dell’articolo e ai lettori - a cui bisogna portare sempre rispetto! - di giudicare se quello che pubblica “il Riformista” è una verità o una colossale bufala. Valter Lavitola e-mail
Gentile Lavitola, la società che sta provvedendo all’apertura del quotidiano dell’Idv è di Antonio Lavitola, suo cugino di primo grado o suo fratello cugino come si dice a Napoli, al debutto nel settore dell’editoria. Dubitiamo che non le abbia chiesto consiglio, in ogni caso era questo il riferimento alla sua famiglia che intendevamo. Poi, suvvia, un po’ di leggerezza, noi non volevamo fare altro che elogiare la capacità tutta napoletana di avviare un laboratorio editoriale decisamente trasversale. Perché a parte la storia di suo cugino con Di Pietro, le ricordiamo che il direttore editoriale dell’Avanti con il punto esclamativo, cioè del suo giornale, è Sergio De Gregorio, candidato in
Campania alle ultime regionali con la Nuova Dc di Rotondi.