Si sottolinea che non é stato possibile a nessuno dei candidati delle liste contrapposte a quelle degli eletti, né tantomeno ai presidenti dei rispettivi seggi elettorali contestare al momento dello scrutinio l'ineleggibilità di uno o più candidati che non possedevano il requisito della posizione Inpgi attiva. Essi avrebbero potuto contestare soltanto il mancato possesso dell’altro requisito dei 5 anni di anzianità di iscrizione all'Albo perché questo é on line e quindi di dominio pubblico, mentre il possesso della posizione Inpgi attiva é un dato sensibile e rigorosamente riservato agli altri iscritti. Ma questo controllo poteva, anzi, doveva essere effettuato solo dai presidenti dei due Ordini regionali prima delle elezioni di ballottaggio.
Essi hanno avuto tutto il tempo necessario per farlo in pochi minuti (dal martedì 3 ottobre al venerdì 6 ottobre), chiedendo conferma ufficiale all’Inpgi. Ma non l'hanno fatto. Di qui la possibile contestazione del reato di omissione in atti d'ufficio nei loro confronti, trattandosi di un ente pubblico.
Il presidente del Cnog Nicola Marini, prima di convalidare i 60 eletti (40 giornalisti professionisti e 20 pubblicisti), ha invece correttamente disposto un preventivo controllo presso l'Inpgi delle 60 posizioni e in base alle risposte dell'Inpgi ne ha esclusi tre dal Cnog dichiarandoli ineleggibili (due a Roma, Andrea Garibaldi e Marco Mele, e uno a Bologna, Andrea Bombonato) e sostituendoli con i primi dei non eletti a Roma e Bologna.
Tuttavia il suo provvedimento appare monco e incompleto perché doveva essere rifatto immediatamente anche il riconteggio di tutte le schede votate a Roma e a Bologna, dichiarando nulle quelle in cui fossero stati riportati voti di preferenza a favore dei 3 ineleggibili.
In proposito l'articolo 13, terzo comma, del dpr n. 115 del 1965 (Regolamento per l'esecuzione della legge istitutiva dell'Ordine dei Giornalisti 3 febbraio 1963 n. 69) prevede testualmente che "sono nulli i voti relativi ai giornalisti non in possesso dei requisiti prescritti, nonché quelli eccedenti il numero dei candidati da eleggere". |