Prepensionato Zaccaria
In pole Alfonso Di Leva

IL 30 SETTEMBRE va in pensione Mario Zaccaria, dopo una vita professionale trascorsa nelle stanze della redazione partenopea dell’Ansa. E in oltre trent’anni di stanze ne ha girate diverse: dalla sede nel palazzo del Mattino a via Chiatamone lasciata nel marzo 1987 per trasferirsi a via San Tommaso d’Aquino, a metà strada tra la questura e palazzo San Giacomo,

fino al nuovo ufficio a cento metri di distanza, a largo Torraca, più piccolo e più economico.
Napoletano, sessant’anni da compiere nel prossimo marzo, professionista dal 1980, maturità classica e studi mai terminati di Medicina e di Giurisprudenza, Zaccaria


Vincenzo Di Vincenzo e Carlo Gambalonga

inizia collaborando con il Mattino, Canale 34, TeleNapoli e con l’Ansa (il direttore è Sergio Lepri, il capo della sede di Napoli Umberto Borsacchi), che nel 1979 lo assume con un contratto di praticante. Dodici anni più tardi, siamo al settembre del ’91, lascia Napoli il potentino Paolo Di Tullio, promosso redattore capo a Roma, e la sede viene affidata a Zaccaria con Carlo Gambalonga vice. Il tandem segnerà per un ventennio la vita della redazione, con Gambalonga che pochi anni dopo si trasferisce a Roma, scavalca Zaccaria (tra i tanti incarichi ricoperti c’è la responsabilità delle sedi regionali), sale via via di grado fino a diventare nel 2003 vice direttore e nel 2005 vicario della prima agenzia italiana, con Pierluigi Magnaschi direttore, mantenendo comunque un rapporto strettissimo con Napoli.
Nel settembre del 2010 Gambalonga va in pensione e riceve dall’azienda un incarico di assistente sul versante commerciale con un ufficio nello stesso palazzo della redazione di Ansa Napoli. Negli anni l’ingombrante presenza del vicario ha via via ridotto i margini di agibilità di Zaccaria, che ha coltivato altri interessi e che ora chiude con un bilancio, a nostro avviso, di chiari, soprattutto in anni lontani, e di scuri, con vicende scurissime. A questo proposito non si può non ricordare nell’estate del 2006 il licenziamento del cronista di Ansa Napoli Maurizio Dente, con l’intera redazione schierata


Maurizio Dente e Enzo La Penna

dalla parte dell’azienda, con la sola eccezione di Enzo La Penna. Una vicenda chiusa con il reintegro in organico di Dente soltanto grazie a una sentenza della magistratura.
Chi prenderà la guida della redazione di Napoli? Non ci sono ancora

decisioni ufficiali e circolano diversi nomi. Si sa che è scoperta anche Pescara e altre sedi potrebbero essere coinvolte nel giro di poltrone. Intanto il direttore Luigi Contu ha comunicato l’invio per due mesi del redattore capo centrale Andrea Marino a Milano, redazione guidata dal napoletano Vincenzo De Vincenzo, uno dei nomi che circolano per l’eredità di Zaccaria.
Le voci romane danno però favorito Alfonso Di Leva. Lucano di Potenza, cinquantasei anni, da ventiquattro professionista, una laurea in Sociologia all'università di Salerno, Di Leva esordisce a Potenza come collaboratore della Gazzetta del Mezzogiorno di Bari e del Mattino di Napoli e conquista un’assunzione in Rai come tele cineoperatore. Lavora anche per l’Ansa che nel giugno del 1985 gli dà un contratto come articolo 36 (pubblicista che lavora in redazione) e nel settembre dell’anno successivo lo assume come praticante. A Potenza viene promosso capo servizio aggiunto e numero due dell’ufficio; nel settembre del ’97 va a dirigere la sede di Trieste, dove rimane fino al novembre 2010 quando diventa responsabile della redazione di Torino.