A Caserta la Gazzetta
in tandem col Tempo

DAL PRIMO APRILE la Gazzetta di Caserta, il quotidiano diretto da Pasquale Clemente e edito da Gaetano Peluso, esce, a prezzo invariato (90 centesimi), in abbinamento con il Tempo, il giornale capitolino guidato da Franco Bechis e dal suo vice, Pierluigi Vercesi.
“Da un anno eravamo alla ricerca di un partner; – dice Gaetano Peluso, quarantaquattro anni a giugno, costruttore attivo nel settore dell’edilizia pubblica – ci sarebbe piaciuto l’abbinamento con un quotidiano dinamico come Libero, però la legge vieta il tandem tra giornali editi da cooperative. Abbiamo avuto contatti con i dirigenti della Stampa, ma sono molto scottati

dalle esperienze fatte in Campania e non hanno ancora risolto i rapporti societari con il Corriere di Caserta. Abbiamo quindi concluso un accordo con il Tempo, un giornale in ripresa, che in provincia di Caserta partiva da un venduto di circa cento copie. Nel tandem la Gazzetta fa da locomotiva, ma ad aprile, grazie alla buona copertura garantita dal Tempo su fatti


Pasquale Clemente e Gianluigi Guarino

straordinari come la morte del papa e avvenimenti importanti come le elezioni regionali, abbiamo ottenuto risultati decisamente superiori alle aspettative”.
In Terra di lavoro sono otto i quotidiani che si contendono copie e lettori. Quattro sono i locali: il Corriere di Caserta diretto da Gianluigi Guarino, la Gazzetta di Caserta, il Giornale di Caserta, guidato da Giuseppe Venditto, e il Quotidiano di Caserta, diretto da Carmine Viola. Due sono i quotidiani ‘napoletani’ con edizioni o pagine provinciali (il Mattino e il Corriere del Mezzogiorno); completano il quadro la Repubblica, con l’edizione campana, e il Roma, che esce in abbinamento con il Giornale di Paolo Berlusconi.
Tra i giornali locali mantiene salda la sua leadership il Corriere di Caserta, nonostante le disavventure giudiziarie del suo ‘editore di fatto’, Maurizio Clemente. “Il Corriere – sostiene Peluso – è stato il primo quotidiano casertano; si è via via radicato ed ha toccato punte di vendita di novemila copie. Per tanti ormai è un’abitudine difficile da modificare”. Alle spalle del Corriere c’è la Gazzetta; seguono, attestati su livelli di vendite a tre cifre, Il Giornale di Caserta e il Quotidiano di Caserta.
Il Giornale è edito da Pasquale Piccirillo, che dallo scorso settembre ne ha affidato la direzione a Giuseppe Venditto, senza però registrare scosse significative nelle vendite. Più complicata la situazione del Quotidiano, edito da Stampa libera casertana, società che fa capo a Donatella Andrisani, assessore alla Trasparenza per il Nuovo Psi al comune di Caserta, e da Pagine Sannite dello stampatore Luca Colasanto, neo consigliere regionale di Forza Italia. A metà dello scorso settembre si sono dimessi in dieci (tra redattori, compreso il direttore Raffaele Balletta, e grafici) e hanno avviato vertenze di lavoro che stanno per approdare in tribunale; intanto circolano voci di una possibile cessione del Quotidiano.
Sulle vendite difficile avere dati attendibili, ognuno snocciola i suoi numeri. Per avere un quadro della situazione nella provincia registriamo i dati che ci fornisce il direttore della Gazzetta Pasquale Clemente: “Il quotidiano più


Luca Colasanto e Giuseppe Venditto

diffuso rimane il Mattino, attestato sulle 5500 copie. È però un dato da prendere con le molle, perché il quotidiano di Caltagirone, pur essendo la più grande azienda editoriale della Campania, è l’unico in vendita a metà prezzo, cinquanta centesimi.Saldamente al secondo posto c’è il Corriere di Caserta, con un venduto che oscilla tra le 4000 e le 4500 copie;

seguono la Repubblica e, largamente distanziata, l’accoppiata Corriere della sera-Corriere del Mezzogiorno. Sui livelli del Corriere, e forse anche un po’ più su, ci siamo noi, anche se per avere un punto di riferimento stabile aspettiamo che cresca e si stabilizzi il panino con il Tempo”.
Intanto Peluso annuncia propositi bellicosi. “Stiamo facendo investimenti impegnativi; – dichiara – stampiamo alla Stiem di Fisciano, dove si stampa anche il Corriere della sera. Un anno fa abbiamo cambiato formato e abbiamo otto pagine a colori, che entro l’anno diventeranno sedici. All’esordio di altri quotidiani casertani, penso a Centocittà, al Giornale, al Quotidiano, la risposta delle edicole è stata modesta. Il 6 ottobre 2002, quando siamo partiti noi mettendo in piedi una squadra in dieci giorni, abbiamo venduto 600 copie. C’era evidentemente una voglia diffusa di ascoltare una seconda campana. Dal 2006 avremo accesso ai finanziamenti pubblici. Diventa così un obiettivo realistico puntare, entro due anni, a vendere 5000 copie e conquistare il primato tra i quotidiani casertani”.