Copyright, da De Giovanni
una proposta 'indecente
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IL 22 FEBBRAIO nulla di fatto alla seconda udienza del giudizio promosso da Pietro Valente, editore della CentoAutori, piccola casa editrice di Villaricca, nei confronti di Maurizio De Giovanni e della Rizzoli Libri, società controllata dall’aprile 2016 dalla Mondadori. Oggetto del contendere la violazione del copyright perché lo scrittore dopo avere ceduto per dieci anni i diritti di alcuni racconti sul Calcio Napoli pubblicati dalla CentoAutori tra il 2008 e il 2010 li aveva poi

inseriti in un volume edito dalla Rizzoli nel 2015, copiando 119 delle 293 pagine complessive.
Nella prima udienza tenuta il 25 gennaio il giudice delle imprese del tribunale di Napoli Francesco Abete aveva fissato un rinvio breve per consentire agli

Roberto Esposito e Ruggero Russo

avvocati delle parti di cercare un accordo, mentre il legale milanese della Mondadori, Ruggero Russo dello studio di Giovanni Polvani, aveva chiesto che venisse dichiarata l’incompetenza territoriale con il trasferimento del giudizio a Milano, sede legale della società, o a Brescia dove c’è la tipografia.
L’accordo non è stato trovato perché le proposte avanzate erano distanti. I legali di Valente, Guido Giardino e Ornella Tarantino, hanno chiesto un racconto inedito dello scrittore di 120 cartelle; l’avvocato di De Giovanni, Roberto Esposito, ha detto che lo scrittore intendeva cedere quattro suoi lavori teatrali. Una proposta ‘indecente’ perché la CentoAutori pubblica soltanto narrativa e saggistica; sarebbe un po’ come voler chiudere il contenzioso con una pescheria offrendo delle cassette di frutta.
Preso atto della situazione, il giudice Abete ha rinviato alle 12,30 dell’otto marzo per il deposito delle note difensive.