Figuraccia di Battaglia
vicino al ko giudiziario

IL 13 FEBBRAIO il giudice Valeria Conforti della VI sezione civile del tribunale di Napoli ha deciso di fissare al 18 marzo 2025 l’udienza per la precisazione delle conclusioni nel processo che vede contrapposti l’arcivescovo di Napoli Domenico Battaglia e Giacomo Onorato.
La vicenda giudiziaria inizia nel maggio scorso quando l’arcivescovo, assistito dagli avvocati Paolo Picone e Riccardo Paparella, ha citato per "lesione dei diritti della personalità", chiedendo un risarcimento di 40mila euro, Onorato ‘colpevole’ di avere creato un gruppo Facebook chiamato “Gli amici di don Mimmo Battaglia prete sulla strada con i fratelli”, pubblicando una foto dell’arcivescovo, a sostegno del suo operato pastorale e con l’obiettivo di denunciare le distorsioni commesse

nell’utilizzo dei beni della chiesa napoletana.
Onorato, difeso dall’avvocato Elena Coccia, ha rapidamente cancellato dal gruppo il nome di Battaglia e la sua foto, facendo venir

Elena Coccia e Sigfrido Ranucci

meno quindi il motivo dei presunti danni all'immagine, all’arcivescovo però non è bastato ed è andato avanti nel processo fino all’udienza del 9 gennaio quando i legali dell’arcivescovo non sono riusciti a dimostrare i danni che avrebbe subìto Battaglia. A questo punto il giudice ha proposto di chiudere la controversia ma Picone e Paparella si sono riservati di fornire una risposta dopo avere interpellato la curia partenopea, anche perché avrebbero voluto scaricare per intero le spese legali sull’incolpevole Onorato.
All’udienza del 13 febbraio gli avvocati della curia hanno tentato di integrare la proposta di chiusura della vicenda con la richiesta di vietare ad Onorato di occuparsi in futuro della Chiesa di Napoli. Richiesta bocciata dalla giudice Conforti che ha deciso di andare a sentenza.
In questa storia colpisce l’arroganza della curia napoletana e del suo capo, che di solito si presenta mite, determinati a mettere a tacere una voce scomoda. Viene in mente la protervia di Crescenzio Sepe quando per dare una lezione a Gaetano Borrelli, per anni abusato da un sacerdote, fece pubblicare in un comunicato della curia per otto volte in trentadue righe il nome vero della vittima delle violenze fino a quel momento coperto da un nome di fantasia, commettendo così un reato per il quale l’autore della nota è già stato condannato dalla magistratura.
La conferma della volontà di Battaglia di zittire Onorato arriva dalla lettura delle prime pagine della citazione nelle quali vengono a lungo citate le inchieste di Report, la trasmissione di Rai 3 condotta da Sigfrido Ranucci, che nel 2022 tracciarono un quadro imbarazzante dello stato della Chiesa napoletana, inchieste alle quali Onorato aveva contribuito con interviste e materiale scottante che pochissimi conoscevano.