Basilicata, definito
il contratto di Calenda

DOPO UN lavorìo durato alcune settimane il 31 luglio è stata definita e approvata dalla giunta della Basilicata, presieduta da Vito Bardi, la delibera con la quale viene assegnato al giornalista Massimo Calenda l’incarico di direttore dell’ufficio stampa della giunta. Il contratto, che ha “durata corrispondente a quella della legislatura”, prevede “tempo pieno con impegno esclusivo” e sede di lavoro Potenza.
La retribuzione, indicata nella bozza di delibera firmata da Bardi il 12 luglio, è di 128.200 euro annui lordi. Completano la documentazione tre pagine di curriculum dalle quali si apprende che il giornalista conosce bene francese e spagnolo, ha conseguito la maturità classica al liceo Torquato Tasso di Salerno, non è laureato ma in compenso è “Cavaliere

di onore e devozione del Sovrano Militare Ordine di Malta Commendatore dell’Ordine Costantiniano”.
Con l’ufficializzazione dell’incarico si chiude il primo semestre lucano di Calenda cominciato nel febbraio scorso quando il giornalista

Vito Bardi e Massimo Calenda

della sede Rai di Napoli chiese al redattore capo Antonello Perillo alcune settimane di ferie per motivi personali. Il 25 marzo, al rientro di Calenda a via Marconi, si diffonde la notizia che le ferie sono state spese per seguire la campagna elettorale del generale della Guardia di Finanza in pensione Vito Bardi per la presidenza della Regione Basilicata.
Del “doppio ruolo” di cronista politico della Rai e di ‘addetto stampa’ di un candidato di Forza Italia si occupano i media nazionali. Il giornalista Vincenzo Iurillo del Fatto Quotidiano riporta la smentita secca di Calenda; la dichiarazione di Perillo che fa saper di avere chiesto spiegazioni all’interessato e comunicato il 4 aprile al cdr napoletano della Rai di avere subito sospeso il cronista dai servizi politici; l’impegno del vice direttore Carlo De Blasio, responsabile dei tg del Mezzogiorno peninsulare, di fare piena luce sull’intera vicenda al suo rientro in Italia. Intanto gira voce nei corridoi di Fuorigrotta che a viale Mazzini è stato aperto un fascicolo disciplinare su Calenda. Sono trascorsi cinque mesi ma le notizie non arrivano da Roma ma da Potenza.