Anche per il Denaro
scatta la 'solidarietà'

DAL PRIMO OTTOBRE anche per i giornalisti del Denaro, il quotidiano edito e diretto da Alfonso Ruffo, scatteranno i contratti di solidarietà, con una decurtazione del 30 per cento dello stipendio, taglio che grazie all’integrazione versata dall’Inpgi si ridurrà al 12 per cento. Passaggio obbligato per accedere alla ‘solidarietà’era l’elezione del comitato di redazione in una realtà in cui per anni la violazione del contratto di lavoro è stata la regola e si è andati avanti senza rappresentanza sindacale o, tutt’al più, con un fiduciario. A maggio, finalmente, sono stati eletti i tre del cdr: Enzo

Agliardi, Sergio Governale e Ettore Mautone.
Intanto resiste il buio profondo sul contratto di locazione che dovrebbe essere stato stipulato tra la Mostra d’Oltremare, una spa controllata dal Comune di Napoli e presieduta da Nando Morra, e il Denaro, che da luglio ha preso possesso dei locali assegnati al giornale in via provvisoria e ha


Nando Morra e Alfonso Ruffo

trasferito al padiglione 9 la redazione del quotidiano e gli uomini della tv, del web e del commerciale, mentre la struttura amministrativa è rimasta negli uffici di via Carlo Poerio. Alla richiesta di notizie gli impiegati dello staff di Morra fanno muro di gomma: traccheggiano, rinviano, scompaiono. Ma bisogna avere pazienza: in tempi brevi arriveranno notizie sul contratto fantasma dagli assessori comunali Giuseppe Narducci (Trasparenza) e Bernardino Tuccillo (Patrimonio).
Buio sul nuovo contratto di locazione, poca luce anche sul contratto con l’Unione industriali per la sede di piazza dei Martiri utilizzata fino allo scorso giugno. Le voci di palazzo Partanna parlano di un debito molto consistente accumulato dal Denaro fino al dicembre del 2010, di canoni non pagati nel 2011 e, ma sembra paradossale, di una specie di buonuscita versata all’amministrazione del giornale per liberare i locali. Di fronte a queste voci, nel caso fossero vere, c’è da domandarsi: perché?