Per 'Il Casalese'
in aula l'8 giugno

STA DIVENTANDO un fascicolo che scotta la richiesta di sequestro e distruzione del ‘Casalese’, la biografia non autorizzata di Nicola Cosentino, deputato Pdl e tuttora dominus del partito di Silvio Berlusconi in Campania.
Il giudizio promosso il 13 marzo con rito d’urgenza da Giovanni Cosentino,

fratello di Nicola, è stato assegnato dal presidente del tribunale di Napoli Carlo Alemi al giudice Anna Giorgia Carbone che, dopo due udienze (il 5 e il 24 aprile) si è dichiarata ‘incompetente’. Alemi ha quindi assegnato il fascicolo al giudice Luigia Stravino. La


Enrico Bellavia e Antonio Ingroia

nuova titolare del giudizio ha scritto al presidente del tribunale per segnalare che la causa "riguarda i diritti della personalità che è materia tra quelle espressamente assegnate alla prima sezione civile" e non alla terza sezione, ma in nome del criterio della rotazione la sua obiezione è stata respinta.
L’otto giugno i contendenti si fronteggeranno di nuovo in aula: da una parte Giovanni Cosentino, assistito dai legali Sergio Carlino, Mario De Bellis e Carlo Ciaccia, dall’altra il patron della Cento Autori Pietro Valente, il titolare della Data Print, la società che ha stampato il volume, i giornalisti che hanno scritto i nove capitoli (Massimiliano Amato, Arnaldo Capezzuto, Corrado Castiglione, Giuseppe Crimaldi, Antonio Di Costanzo, Luisa Maradei, Peppe Papa, Ciro Pellegrino, Vincenzo Senatore) e lo storico Gianni Cerchia, che firma la postfazione.
Intanto è di fatto accantonata l’ipotesi di un accordo tra le parti, mentre l’editore di Villaricca Pietro Valente, deciso a difendere la libertà di stampa, a


Vincenzo D'Onofrio e Claudio Fava

metà maggio ha mandato in libreria la terza edizione del 'Casalese', che rettifica alcune delle inesattezze denunciate dalla famiglia Cosentino. L’editore ha anche organizzato un fitto calendario con sedici appuntamenti per promuovere il libro in tutt’Italia, da Milano a

Palermo, da Roma a Bari; tra i personaggi coinvolti i magistrati Vincenzo D’Onofrio e Antonio Ingroia, i giornalisti Lirio Abbate, Enrico Bellavia, Vincenzo Iurillo, Riccardo Orioles, la senatrice Teresa Armato, il deputato Luisa Bossa e l’europarlamentare Claudio Fava.