Le forzature di Garzilli & co

Per bloccare il secondo giorno di sciopero dei poligrafici indetto per il 25 febbraio Massimo Garzilli e gli altri dirigenti del Mattino spa hanno coperto con personale ridotto il lavoro dei poligrafici sia a via Chiatamone che alla tipografia di Pascarola e sono pesantemente intervenuti anche sui redattori. La circostanza è emersa durante un’affollata assemblea dei giornalisti del Mattino, tenuta la sera del 26 febbraio e presieduta da Maurizio Cerino, che ha approvato all’unanimità un documento che “stigmatizza il comportamento dell'azienda e del direttore in relazione a notizie inesatte fatte circolare sulla protesta dei poligrafici”.
Che cosa è successo? La sera del 24 febbraio, era il primo giorno di sciopero, la segretaria del direttore Alessandro Barbano ha chiamato i giornalisti per dire che il giorno successivo dovevano venire a lavorare e, alla domanda se lo sciopero dei poligrafici fosse stato revocato, ha risposto di sì, fornendo “notizie inesatte”.
Ma c’è di più. Al momento della proclamazione dei due giorni di sciopero, decisa dalla rsu (Agostino Bisaccia, Silvio Sonnino e Antonio Verde), alcuni capi settore avevano chiesto ai redattori di mettersi di riposo salvo riconvocarli quando è arrivata la decisione dell’azienda di vanificare il secondo giorno di sciopero. E anche su questo punto l’assemblea è stata secca. “L'organizzazione pianificata delle presenze redazionali settimanali scrivono i redattori - viene fissata per prassi entro la domenica precedente; eventuali modifiche possono essere concordate solo per particolari esigenze personali e/o lavorative; non esiste alcuna norma, legislativa o contrattuale, che obblighi i giornalisti ad assentarsi nei giorni di sciopero proclamati da altre componenti aziendali”. E a conforto delle parole dei giornalisti va ricordato che tre mesi fa un cronista del Messaggero ha vinto la causa contro l’azienda che nei giorni di sciopero dei poligrafici l’aveva messo d’imperio in ferie. L’assemblea ha anche ribadito “le preoccupazioni per le gravi scelte aziendali che cancellano diritti acquisiti dalla componente poligrafica, alla quale rinnova la piena solidarietà”.

Francesco Toralta
 
Massimo Garzilli
Maurizio Cerino
Silvio Sonnino