Papere e papaveri
di Josef K. Byte
PRIMA VISTA

Rischia di diventare un cult la rubrica di Federica Cigala su Den, il mensile del Denaro diretto da Alfonso Ruffo e curato dal vice direttore Goffredo Locatelli. Dedicata com’è a interviste alle mogli di personaggi più o meno famosi, ha una sua carica involontariamente eversiva che la rende irresistibile. Dopo la moglie di Francesco Bufi, sul numero di novembre tocca a Barbara Nicolaus, consorte del responsabile del Tgr Campania Massimo Milone: “È ancora amore a prima vista”. I ritrattini grondano miele, e non potrebbe essere altrimenti, ma ogni

tanto si aprono squarci inquietanti. Tutto iniziò alla grande: “Il giovane giornalista Massimo apre la porta sbagliata e incrocia lo sguardo della ricercatrice Barbara, fu colpo di fulmine!”. Ma alla domanda “lei è molto presente nella vita sociale di Massimo, lo


Francesco Bufi e Federica Cigala

segue sempre volentieri?”, la risposta ha echi stendhaliani: “Io sono la vita sociale di Massimo. C’è una frase che gli dico sempre, mettiti paura quel giorno che non vorrò accompagnarti”. Forse quel giorno aprì la porta giusta, altro che sbagliata. Di difficile interpretazione anche questa frase: “Mio padre era inizialmente scettico sulla figura del giornalista. Ma conoscendolo ha cambiato idea”. Non sappiamo se aggiunse, dopo averlo conosciuto, “per un attimo avevo davvero pensato che volevi sposare un giornalista”. Ma il ritratto si fa di inconfutabile precisione quando la Cigala chiede cosa ama fare Massimo nel tempo libero: la risposta è “dormire, dormire, dormire”. Così, tre volte, una per ogni edizione del tg.

 
AIUTATECI

Quello della violenza criminale è per Napoli un problema sempre più serio. Bene ha fatto il Mattino, dunque, a sentire l’opinione del ministro dell’Interno Giuseppe Pisanu. Il 5 novembre, nel settore cronaca, di cui è responsabile Claudio Scamardella con i vice Gianpaolo Longo e Carlo Nicotera, compare un titolo a tutta pagina: “Pisanu: napoletani, aiutateci contro il crimine / Il ministro: ‘Non bastano le forze dell’ordine’”. Abbiamo cominciato a leggere l’articolo di Luigi Roano, interessati all’intervista, o quanto meno alle dichiarazioni del ministro. “In una nota del Viminale fa sapere che segue ‘con attenzione l’evolversi della situazione della sicurezza e dell’ordine pubblico napoletano’”. Sì,


Giuseppe Pisanu e Luigi Roano

sì, questo lo riportava anche l’Ansa, ma quelle frasi forti sull’appello ai napoletani e sul ruolo delle forze dell’ordine? Le abbiamo trovate solo dopo 77 righe: “Già il 18 giugno il ministro fu chiaro: ‘Per dare a Napoli una sicurezza ampia e duratura le sole

forze dell’ordine non bastano. Occorre la collaborazione attiva di tutti i napoletani’”. Il 18 giugno, quattro mesi e mezzo prima: Roano correttamente cita la data; è il desk che ci fa il titolo, come se Pisanu avesse detto quelle cose il giorno prima. Furbata? Sciatteria? Forse solo pigrizia: perché quello stesso giorno, un altro titolo in cronaca (“Omicidio, arrestata a 15 anni”) è lo stesso della prima pagina, senza nemmeno un accenno, un tentativo, uno sforzo di cambiarlo, come si insegna a un praticante al primo giorno di lavoro. Ha ragione Pisanu: ci vuole “collaborazione attiva”. Anche nei giornali.

 
IL MURO

Quanto a collaborazione attiva, al Corriere del Mezzogiorno non se la passano meglio. Il 4 novembre, a pagina 6, di spalla c’è un ampio pezzo non firmato, ricavato da un’agenzia: “Disabili, accuse di An. L’assessore Gabriele minaccia: ora querelo”. Dal capogruppo provinciale di An Luigi Muro (di cui viene pubblicata una foto) arrivano critiche
durissime all’assessore al Lavoro Corrado Gabriele sulla gestione delle graduatorie. Ma chi ha curato un’altra pagina, la 9, non ci sta: la vicenda Muro la tratto meglio io. E così, grande apertura, pezzo affidato a Simona Brandolini, foto del
Simona Brandolini, Corrado Gabriele e Luigi Muro

capogruppo di An, di Gabriele e Salvatore Ronghi, intervenuto nella polemica. L’articolo ripropone ampi stralci dell’altro, poi approfondisce la questione. Il direttore Marco Demarco gongola: nessuno potrà accusarlo di fare un giornale che non dia spazio ai dibattiti, al botta e risposta. Su una vicenda delicata, è arrivato al Muro contro Muro.

 
SI STAMPI

Un comunicato stampa dovrebbe essere solo lo spunto per una notizia: troppo spesso, per indolenza, va in pagina senza verifiche o mediazione giornalistica. Il Roma, il 2 novembre, pubblica una nota entusiastica


Pino Moris e Gloriana

dell’impresario Pino Moris sulla partecipazione di Gloriana a “Buona domenica”, su Canale 5: “La produttrice del programma è stata così contenta da comunicarci che nelle prossime trasmissioni è prevista almeno sette, otto
partecipazioni di Gloriana al programma”. Per fortuna la brava artista non canta come il suo manager scrive.
 
FRIZZANTE

Si presenta a Roma, in conferenza stampa, “Casa di Re”: alla Reggia di Caserta, dal 7 dicembre al 13 marzo, sono in mostra opere d’arte e altre testimonianze di un secolo di storia che, fino alla caduta del regno borbonico, ha attraversato le magnifiche sale del palazzo vanvitelliano. L’Ansa, l’agenzia diretta da Pierluigi Magnaschi, il 4 novembre mette in rete un lancio di Nicoletta Castagni firmato per esteso, come fa
l’agenzia quando vuole dare rilievo e qualità al pezzo. Una frase della redattrice ci prepara alla sorpresa: “Riuscire a dare un’idea delle vicende storiche non è stata impresa facile”. E infatti l’impresa non riesce alla giornalista dell’Ansa: in un
Jean-Paul Marat e Gioacchino Murat
passaggio parla dell’”ingegno di generazioni di artisti che furono chiamati a corte dai Borbone e da Marat”, e in un altro del “successivo periodo napoleonico con la frizzante presenza di Gioacchino e Carolina Marat”. Frizzantissima davvero, perché fonde in un’unica persona il re di Napoli Gioacchino Murat, fucilato dai borbonici nel 1815, e Jean-Paul Marat, il protagonista della Rivoluzione francese assassinato da Carlotta Corday nel 1793. La prossima volta, converrà rinunciare ai nomi per esteso, e tornare alle sigle: sia per i giornalisti che per i re.