Paternità inventate

Caro direttore,
i miei Maestri di giornalismo mi hanno insegnato la tempestività e il gusto dell'esclusività della notizia. Nelle riunioni di redazione, nella lunga litania del confronto, erano bacchettate sulle mani i buchi, ma fieri sorrisi le notizie che solo il nostro foglio aveva. Ma, parafrasando lo scrittore Gianni Rodari, "nel paese della copiella, l'originalità è una marachella".
Leggo, con stupore, che "nasce il dolce San Gennaro". In effetti una preventiva lettura dell'attiva stampa gastronomica avrebbe consentito a Francesco Borrelli di correggere il tiro: al Santo Patrono è stato dedicato, nel luglio scorso, un vero e proprio contest con i migliori pasticceri campani e una giuria guidata da Luigi Biasetto, maestro pasticcere padovano (tanto per garantire l'imparzialità territoriale), vinto da Salvatore Gabbiano di Pompei (uno dei riferimenti campani della prestigiosa Accademia maestri pasticceri italiani).
Il tutto nella nuova sede di ‘Palazzo Petrucci’, a Posillipo a pochi metri da palazzo Donn’Anna, alla presenza dell'assessore al Turismo del Comune Nino Daniele.
Tra i finalisti, non figuravano Massimiliano Rosati e Stefano Avellano del Gambrinus citati nel comunicato.
La selezione, ed i criteri della stessa, sono stati molto rigorosi, come testimonia la folta stampa che ha seguito l'iniziativa. Come direbbero a Milano: 'offelee, fa el tò mestee'; traduzione dal dialetto milanese: ragazzo pasticciere, fai il tuo mestiere.

Massimo Della Pena
 
Luigi Biasetto
Salvatore Gabbiano
Massimiliano Rosati