Redattori capo
ignavi a Rai Na

IL 25 GENNAIO Francesco Luise, imprenditore della famiglia che a Napoli gestisce il molo di Mergellina, ha pubblicato un post sulla sua pagina Facebook. Eccolo.
Ma cosa succede al Tgr Campania? Esprimo un forte disappunto poiché le varie edizioni trasmettono diversi servizi già messi in onda in edizioni precedenti. Anche ripetutamente. Questa mattina addirittura un servizio di alcuni giorni fa. Ricordo che paghiamo un canone obbligatorio per usufruire anche di questo tipo di informazione locale.
Francamente va detto agli amici della sede Rai di Napoli. Fate qualcosa e ponete rimedio. Non meritiamo questo. Un episodio può succedere, un secondo anche, ma
francamente tutto ciò è inaccettabile. Non la

prendete a male, è una critica di tipo costruttivo. Grazie”.  
Con grande misura (“esprimo un forte disappunto”) e parole quasi accorate (“non meritiamo questo”) Luise denuncia lo

Renato Cantore e Francesco Luise

sconcio “inaccettabile” del tg campano Rai che ripropone agli indifesi telespettatori servizi già trasmessi, anche a giorni di distanza.
In quale giornale o tg si ripubblicano o ritrasmettono notizie già date? Alla Rai, soprattutto a Napoli, si può perché nessuno viene sanzionato. Per anni Iustitia ha segnalato questo malcostume ma tutti hanno fatto finta di niente. L’otto febbraio del 2018 Iustitia ha lanciato la rubrica ‘Ripetenti’, curata da Imma Anniciello, che con un lavoro certosino ha documentato ogni settimana le decine di servizi ripetuti stilando una classifica dei redattori ‘ripetenti’. L’iniziativa è andata avanti per quindici mesi fino al 15 maggio 2019 quando è stata sospesa per due motivi: l’impermeabilità dimostrata dall’intera redazione di Fuorigrotta (e dal direttore della Tgr Alessandro Casarin) di fronte allo scandalo di centinaia di servizi ripetuti due e anche tre volte (l’ultima classifica vedeva in testa Luigi Carbone e Vincenzo Perone con 128 servizi ripetuti, seguiti da Geo Nocchetti con 116 e Adriano Albano con 100) e la fatica enorme che comportava vedere e documentare le quattro edizioni dei notiziari tv della Rai campana.
È un malcostume alimentato dalla grande pigrizia di una larga parte dei redattori e dei titolari delle line, cioè i graduati che decidono i servizi da trasmettere. Ma la principale responsabilità di scelte che sono la negazione del giornalismo è di chi negli ultimi venti anni ha guidato la redazione di Fuorigrotta: Massimo Milone dal luglio 2003 al febbraio

Oreste Lo Pomo, Massimo Milone e Antonello Perillo

2013 la cui poltrona viene ereditata da Antonello Perillo che nel marzo del 2021 è addirittura promosso vice direttore e passa il testimone a

Oreste Lo Pomo. E sopra i redattori capo c’è il direttore Casarin, che nel 2013 bacchettava Perillo per i servizi continuamente ripetuti ma ormai da anni ha deciso di lasciar perdere.
L’unico che ha provato ad arginare le ondate di sciatteria è stato Renato Cantore, nell’ottobre del 2015 nominato vice direttore della Tgr con sede Napoli e la supervisione delle edizioni del Sud peninsulare (Campania, Puglia, Basilicata e Calabria). Nel gennaio del 2016, con un Perillo evanescente, vietò la seconda messa in onda dello stesso servizio. Per alcune settimane il divieto funzionò poi la stretta cominciò ad allentarsi per saltare definitivamente con il pensionamento di Cantore.