'Guai' cancellati e notizie tarocche

Caro direttore,
sta crescendo una nuova scuola napoletana di giornalismo che prevede l’eliminazione di notizie negative o sgradite. Gli alfieri sono la cronista Mattino Maria Chiara Aulisio e il redattore Rai Massimo Calenda. Quest’ultimo la sera del 18 febbraio è responsabile della line dei tg della sera e della notte e ignora del tutto il blocco della metropolitana durato un’ora e la paralisi del traffico nelle strade del centro; in compenso dalle 21 alle 23 si dedica a un fitto scambio di messaggi su Facebook e teorizzamai dare cattive notizie, specialmente prima di andare a letto; si fanno brutti sogni”.
E chissà se dal capo della redazione Perillo fino al direttore generale Gubitosi hanno chiesto spiegazioni al giornalista che Lavitola voleva piazzare alla guida del tg campano, ma siamo sicuri di no: il servizio è ‘pubblico’, pagano i cittadini, ogni redattore è libero di fare come crede e chi se ne frega dei telespettatori. La sintesi di questa filosofia la esprime sulla stessa pagina Facebook il giornalista Pier Paolo Petino che, sapendo Calenda di line, gli scrive: “sei in una botte di ferro! Può cascare anche il mondo non lo saprà nessuno!!!”.
L’altra alfiere è la Aulisio. Iustitia ha scritto che è riuscita a dedicare una pagina all’ex vice presidente della Regione Campania Antonio Franco Girfatti senza mai citare, neanche di passaggio, le sue disavventure giudiziarie.
Ora la cronista di via Chiatamone si ripete, anzi fa di più. Con Rogiosi editore ha pubblicato un libro, ‘L’altra metà di me’, intervistando le mogli o i mariti di persone più o meno note a Napoli. Nell’elenco c’è anche Gisella Pischedda, moglie del generale della Guardia di finanza Vito Bardi. Dall’incipit capiamo che l’intervista sarà serrata e senza sconti: “Preciso, puntuale e rigoroso. Ordinato, metodico e sempre impeccabile. Divisa perfetta, camicia appena stirata, pantaloni senza una piega e, sul petto, tre stelle belle lucenti bordate di rosso”. E scopriamo che un grande dolore il generale, tifosissimo del Napoli, l’ha avuto dai figli quando, dopo il trasferimento a Roma, gli hanno chiesto di non tifare più per gli azzurri per non essere presi in giro a scuola.
Nelle cinque pagine dell’intervista non c’è neanche una riga per informare i lettori di alcuni lanci dell’agenzia Ansa dello scorso giugno. Nel primo take si dava notizia che, nell’ambito dell’inchiesta sulla Guardia di finanza, “risulta indagato il generale Vito Bardi per un'ipotesi di corruzione”. E nel successivo si aggiungeva che “la perquisizione nei confronti del generale Vito Bardi, che è il comandante in seconda della Guardia di Finanza, è avvenuta nella tarda mattinata e ha riguardato solo gli uffici dell'alto ufficiale nella sede del Comando generale della Gdf in viale XXI Aprile”.
Nel libro, pubblicato nel gennaio 2015, Maria Chiara Aulisio decide di andare oltre la cancellazione delle notizie sgradite pubblicando anche informazioni tarocche. Nel corsivo che introduce l’intervista presenta Bardi come “numero due della Guardia di finanza”. Ma dal 5 settembre 2014 la poltrona di “numero due della Guardia di finanza” è occupata dal generale di corpo d’armata Pasquale Debidda.

Rocco Schiavone
(*) Da www.dagospia.com
(**) Da www.gdf.it
 
Maria Chiara Aulisio
Massimo Calenda
Antonello Perillo
Luigi Gubitosi (*)
Vito Bardi
Pasquale Debidda (**)