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Cacciapuoti
a Cartagena |
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LA BANCA POPOLARE del Meridione è uno scrigno che non ha ancora disvelato i suoi segreti e i suoi misteri, con giornali che lanciano ipotesi di usura, riciclaggio, presenza della criminalità organizzata mentre ottocento investitori attendono da tre mesi notizie di otto milioni di euro spariti. Iustitia ha già raccontato il rapporto speciale tra il presidente-promotore della banca Raffaele Cacciapuoti e il direttore-editore del Denaro Alfonso Ruffo. Poi |
c’è stata la vicenda dei legali del ‘fuggiasco’ Cacciapuoti, con avvocati in pectore, avvocati nominati e sostituiti, per arrivare infine a avvocati pienamente operativi. C’è poi un altro piccolo enigma che emerge dalla lettura dalle pagine di cronaca del Mattino, guidate da Vittorio Del Tufo, con vicario Paolo Russo e vice Mariano Ragusa. Anche se |

Domenico Annunziata e Leandro Del Gaudio |
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a singhiozzo Del Tufo sta seguendo con più attenzione degli altri giornali l’evoluzione lenta delle indagini, condotte dall’aggiunto Fausto Zuccarelli e dal sostituto Francesco Raffaele.
Il 31 agosto il Mattino apre pagina 40 con il titolo “Il pm indaga sul gemellaggio con Cartagena”, con occhiello “La banca fantasma” e sommario “Cacciapuoti partecipò alla trasferta colombiana organizzata dal Comune”; firma l’articolo il cronista di giudiziaria Leandro Del Gaudio. È una notizia forte perché apre una pista politica, lasciando intravedere un coinvolgimento della giunta guidata dal sindaco Rosa Russo Iervolino.
A stretto giro arriva la smentita del presidente del consiglio comunale Leonardo Impegno: “Nella delegazione italiana, composta da alcuni imprenditori napoletani, non era formalmente presente il signor Raffaele Cacciapuoti della Banca popolare del meridione”. Ma la smentita viene messa in pagina in maniera che non smentisca: già il titolo è fuorviante (Impegno / “Vi spiego la mission in Colombia”) e la chiusa è un commento che azzera le parole di Impegno: “Come a dire: se c’era, non era nostro ospite”.
Il presidente del consiglio comunale non ci sta e ottiene che il 9 settembre il Mattino pubblichi per intero, senza commenti e in neretto, la smentita. Il titolo questa volta è netto: “Napoli-Cartagena / Cacciapuoti non era nella delegazione”; e altrettanto netto l’attacco della nota: “In merito all’articolo |

Vittorio Del Tufo e Paolo Russo
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apparso il 31 agosto su Il Mattino (pagina 40), dal titolo “La banca fantasma, il pm indaga sul gemellaggio con Cartagena” è opportuno precisare che della delegazione del Comune non faceva parte il signor Raffaele Cacciapuoti della Banca Popolare del Meridione che, peraltro, non conosco”.
Resta da capire, e non è facile, chi |
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ha provato a buttarla in politica: i magistrati che conducono le indagini? Gli agenti di polizia giudiziaria? Qualche deskista della cronaca? L’autore dell’articolo? O qualche altro protagonista di questa oscura e torbida vicenda?
Un dato però è certo: nella nota inviata al Mattino per conto di Impegno dal capo ufficio stampa del consiglio comunale di Napoli Domenico Annunziata c’è scritto che “nella delegazione non era presente il signor Cacciapuoti”, ma qualcuno a via Chiatamone ha inserito l’avverbio “formalmente”, alterando il testo e il senso della rettifica. Un’operazione grave e scorretta. Chi l’ha fatta? E perché? E che dicono il direttore Virman Cusenza e Del Tufo? |
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