Ordine, scoppia
il caso Trevisan

"UN CONTRATTEMPO PREVIDENZIALE che non meritava un esposto in procura. Una situazione comunque risolta grazie all'opera del ragioniere Russo, che ha fatto la navetta con l'Inps". Con un passaggio criptico e minimizzante il presidente dell'Ordine dei giornalisti della Campania Ermanno Corsi accenna a una vicenda che non cattura l'attenzione della distratta platea riunita il 2 aprile all'hotel Continental per approvare il bilancio consuntivo 2002 e preventivo 2003.
Della questione 'previdenziale' parla poi soltanto il consigliere dell'Ordine

Ottavio Lucarelli, sulla carta l'unico componente del consiglio non allineato alla maggioranza formata da cinque professionisti (con Corsi, il segretario Francesco Bufi, il tesoriere Franco

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Ermanno Corsi, Franco Landolfo e Umberto Nardacchione

Landolfo, e i consiglieri Daniela Limoncelli e Umberto Nardacchione) e tre pubblicisti (Domenico Castellano, Maurizio De Tilla e Domenico Santonastaso).
"Le irregolarità nel versamento di contributi previdenziali - ha detto Lucarelli - confermano che io e altri abbiamo fatto bene a votare contro i bilanci approvati negli anni scorsi". E annuncia il suo voto contrario anche al bilancio 2002-2003. La dichiarazione di Lucarelli suona però singolare. L'avesse fatta un neo pubblicista di Frasso Telesino o di Aiello del Sabato sarebbe stata davvero apprezzabile, ma viene da un consigliere dell'Ordine, per di più 'd'opposizione', e un consigliere dell'Ordine non dovrebbe aspettare le denunce fatte da giornalisti esterni al consiglio, ma segnalare subito pubblicamente tutte le eventuali situazioni irregolari di cui viene a conoscenza e dovrebbe presentarsi all'assemblea del bilancio distribuendo con note critiche i documenti contabili e le relazioni del tesoriere e dei revisori dei conti, sapendo che, come è stato più volte segnalato (l'ultima denuncia l'ha fatta l'anno scorso il portavoce del coordinamento dei precari della Campania Marco Di Mauro), l'Ordine della Campania non brilla per trasparenza.
Ma torniamo al 'contrattempo previdenziale' e rendiamolo meno oscuro. La questione di Costantino Trevisan, napoletano, sessantaquattro anni a

Silvio Campione e Mario Simeone
luglio, dal '74 al '76 dipendente del circolo della stampa e dal '79 impiegato dell'Ordine regionale, viene portata all'attenzione dei giornalisti campani nell'aprile del 2001 nel corso dell'assemblea dell'Ordine regionale convocata per l'approvazione del bilancio. I revisori dei conti Silvio
Campione e Mario Simeone presentano una relazione zeppa di rilievi e, in particolare, sull'unico dipendente dell'Ordine scrivono che "non è stato possibile verificare la posizione assicurativa del ragioniere Trevisan, in quanto, allo stato, mancano i documenti individuali per il riscontro dell'accredito dei contributi rispetto a quelli versati per tutto il periodo per il quale corre l'obbligo assicurativo". Dalla relazione si dissocia il terzo componente del collegio dei revisori Nunzio Ingiusto, secondo il quale "il consuntivo presentato dal consiglio è migliore del precedente e abbastanza vicino al preventivo approvato l'anno scorso". Nel dibattito interviene anche Alfonso Ruffo, direttore di un giornale economico (il Denaro), che contesta le critiche documentate al bilancio e teorizza che "il dibattito tra giornalisti deve volare alto; non può essere una fattura storta o dritta a condizionare il voto sul bilancio".
Due mesi dopo si vota per il rinnovo delle cariche all'Ordine nazionale e regionale. La maggioranza che da oltre un decennio governa l'Ordine campano spedisce a casa Campione e Simeone, promuove Ingiusto, candidato ed eletto al consiglio nazionale dell'Ordine, e vara una nuova terna di revisori: Vincenzo Di Vincenzo, Eduardo Ieno e Alfonso Ruffo.
La relazione di Campione e Simeone non se la fila nessuno, i consiglieri di maggioranza tacciono, l'unico oppositore pure. Nel gennaio 2002 Patrizia Capua, Antonio Fiore e

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Patrizia Capua, Antonio Fiore e Enzo Palmesano

Enzo Palmesano, segretari regionali di Autonomia e solidarietà (la componente sindacale che in Campania è minoranza, ma a livello nazionale guida la Federazione nazionale della stampa con il segretario generale Paolo Serventi Longhi) decidono di inviare il bilancio e la relazione al direttore provinciale dell'Inps Giuseppe Giangrande (mentre il responsabile della Campania è Gianfranco Pizzi) per chiedere chiarezza sulla posizione di Trevisan. Trascorrono i mesi; finalmente il 9 maggio l'Inps decide di fare l'ispezione all'Ordine. A giugno la segreteria campana di Autonomia presenta alla Procura della Repubblica i bilanci e la relazione firmata dai revisori nel 2001.
Quale è la situazione ora? Abbiamo girato la domanda ad alcuni consiglieri e a Trevisan.
"Credo che la questione sia risolta; - assicura Franco Landolfo, da un anno tesoriere dell'Ordine regionale - erano stati versati sul '96 i contributi del '97. Abbiamo affidato la questione al ragioniere Guido Russo, consulente di vari ordini professionali, che ha saldato il nostro debito".
Lucarelli si limita a confermare le poche parole dette all'assemblea. Chi si chiama fuori è il consigliere dell'Ordine Umberto Nardacchione. "Non ricopro posizioni direttive; - puntualizza - mi fido di ciò che dicono il segretario Bufi e il tesoriere Landolfo, che peraltro è nuovo nell'incarico e

Vincenzo Di Vincenzo, Eduardo Ieno e Ottavio Lucarelli
non vorrà fare brutte figure. Loro dicono che è tutto in ordine da quando a fine 2002 hanno fatto un incontro con Corsi per verificare la situazione. Del resto all'interno del consiglio c'è un clima disteso. Prima
avevamo Lucarelli schierato sempre contro perché si sentiva opposizione, oggi anche Ottavio vota quasi sempre a favore, non so se per ragioni clientelari (e la sua base elettorale mi sembra in crescita) o perché è maturato". Appare tranquillo anche Trevisan. "Dopo l'ispezione dell'Inps, - spiega - nell'esercizio 2002 abbiamo versato all'istituto di previdenza oltre dodicimila euro, una metà relativa ai contributi dovuti per il '97 e l'altra di multa".
C'è però un dato clamoroso e allarmante: nei tabulati Inps del 2002 relativi alla posizione previdenziale dell'impiegato dell'Ordine campano i contributi arrivano al dicembre '82; sarebbero quindi scoperti gli ultimi venti anni. "Evidentemente - chiarisce Trevisan - è un tabulato che non tiene conto dei controlli effettuati dall'Inps, del pagamento della multa effettuato dall'Ordine e dei contributi che io ho versato anno per anno".
Resta il mistero di decine di anni che risulterebbero scoperti e di una multa
relativa soltanto al '97. Per di più nei tabulati Inps della primavera 2003 Trevisan risulta ancora con versamenti fermi al dicembre 1982. Un giallo che può essere risolto dall'Inps, dal sostituto della

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Agostino Cordova, Vincenzo Galgano e Salvatore Staro

Procura della Repubblica di Napoli (guidata da Agostino Cordova), che sta conducendo le indagini sul bilancio dell'Ordine, dalla Procura generale, retta da Vincenzo Galgano, che per la legge istitutiva ha compiti di vigilanza sugli atti dell'Ordine o dalla Corte dei conti regionale, presieduta da Salvatore Staro, che deve controllare i bilanci di un ente pubblico quale è l'Ordine dei giornalisti.

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Papere e papaveri

"Un libro assolutamente irresistibile, che fornisce un quadro agghiacciante dell'attuale giornalismo napoletano. Con un umorismo genuino e debitamente feroce. Sono fiero di non figurare nell'indice dei nomi".

Antonio Ghirelli


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