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Alla Corte dei conti
esposto vs Albamonte
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IL 28 NOVEMBRE Maria Muscarà, dal 2015 consigliere della Regione Campania, ex 5 Stelle e dal gennaio 2022 iscritta al gruppo misto, ha presentato un esposto contro Stefano Albamonte alla procura regionale della Corte dei conti, guidata da Antonio Giuseppone.
L’esponente politico evidenzia che per legge “nessuno può assumere né esercitare la professione di giornalista se non è iscritto all’albo dei professionisti o dei pubblicisti dell’Ordine regionale competente”. E continua: “il 7 settembre 2015 l’Unità di staff del consiglio regionale |
emana la determina di liquidazione di spesa numero 19 recante in oggetto ‘Ufficio del garante delle persone sottoposte a misura restrittive della libertà personale per il convegno ‘Il carcere dei diritti, verso gli Stati generali’, tenuto a Napoli il 9 giugno del 2015, da liquidarsi in favore del signor Stefano Albamonte”.
“La determina di liquidazione” è però indirizzata a una persona estranea alla
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Maria Muscarà |
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pubblica amministrazione e non iscritta all’Ordine dei giornalisti. Da qui la richiesta alla procura di accertare un eventuale danno erariale. E anche di verificare le ragioni dell'apparente anomalia costituita tra le due diverse date di iscrizione dell'Albamonte all'Ordine nazionale dei giornalisti, che nel corso del tempo risultano differire l'una dall'altra di quasi cinque anni.
“Sono arrivata in consiglio regionale nel giugno del 2015 - ricorda Maria Muscarà napoletana con padre siciliano e madre abruzzese, per 41 anni insegnante di Educazione fisica al liceo scientifico Leon Battista Alberti - e, come Movimento 5 Stelle, sul fronte dell’informazione eravamo molto attenti. Facemmo anche una selezione rigorosa per individuare l’addetto stampa e la scelta cadde su un ottimo professionista, Arnaldo Capezzuto. Poi c’era questo signore, Albamonte, che si presentava come giornalista e si aggirava in consiglio regionale. Parlava con tono confidenziale e aveva metodologie di approccio che erano pressanti e sgradevoli. Poi scoprimmo che non lavorava con nessun assessore e non era neanche giornalista”.
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