CHE COSA STA succedendo all’Ordine dei giornalisti della Campania? Il quadro è opaco ma una certezza c’è: sono cambiate le date di iscrizioni di alcuni pubblicisti.
Vediamo due casi. Giovanni Aruta, dipendente Atitech e sindacalista della Cisl, è stato condannato nel dicembre 2022 in via definitiva dalla Corte di cassazione a due anni e due mesi di reclusione per maltrattamenti e lesioni ai danni della moglie e dopo dieci mesi non è stato ancora ascoltato dall’evanescente Consiglio di disciplina |
incomprensibile taglio di trenta anni di iscrizione, c’è da aggiungere che la nuova data è del giugno 2022 nonostante nel novembre del 2020 fosse già stato condannato in primo grado, sentenza poi confermata in appello.
Passiamo a un altro caso. Stefano Albamonte è iscritto all’albo dei pubblicisti dal 26 settembre 2016, tessera numero 164.426, ma consultando oggi l’anagrafe dell’Ordine nazionale troviamo una data diversa: 29 aprile 2021.
Si tratta di post datazioni clamorose e non se ne capisce il motivo. Ottavio Lucarelli, che presiede l’Ordine campano dal 2007, non risponde al telefono come fa regolarmente quando ci sono da affrontare questioni delicate. Possiamo quindi avanzare soltanto qualche ipotesi.
Albamonte e Aruta non sono due pubblicisti sconosciuti ma protagonisti di fatti che li hanno portati davanti al Consiglio di disciplina della Campania. Sui traccheggiamenti e i ritardi di Diana Miraglia, presidente del Disciplina fino alle dimissioni dello scorso settembre, per Aruta e di Daniela Faiella, alla guida del terzo collegio, per Albamonte sono stati presentati due esposti alla magistratura. Il primo dal consigliere del Disciplina Nico Pirozzi che veniva tenuto all’oscuro delle iniziative del presidente Miraglia quando annullava le convocazioni di Aruta e che non vedeva verbalizzate le sue dichiarazioni in consiglio. Il secondo è partito per iniziativa di cinque professionisti (Renato Cavallo, Giancarlo Palombi, Giuseppe Porzio, Gianmaria Roberti e Antonio |