Albamonte sanzionato
ma non si deve sapere

QUANDO HO APPRESO della decisione del Consiglio di disciplina di sanzionare con una censura il pubblicista Stefano Albamonte per il suo comportamento sui social non rispettoso della dignità e della credibilità professionale ho inviato una pec all'Ordine dei giornalisti della Campania (alle ore 10.25 di lunedì 30 ottobre) per poter accedere agli atti e consultare il dispositivo di sanzione depositato dal Disciplina.
A questo punto è utile ricordare a chi ha perso qualche puntata di questa vicenda che nell’aprile 2022 io e altri quattro giornalisti professionisti

(Giancarlo Palombi, Giuseppe Porzio, Gianmaria Roberti, Antonio Scolamiero) abbiamo presentato un esposto al Disciplina. Dopo quattrodici mesi di immobilità del collegio giudicante,

Daniela Faiella e Anna Troselj

presieduto da Daniela Faiella, che su Facebook qualche anno fa aveva pubblicato gli auguri di compleanno al suo ‘imputato’, abbiamo deciso di scrivere al procuratore generale Luigi Riello per sollecitare un suo intervento. Ora le nostre segnalazioni sono all’attenzione della procura della Repubblica, da ottobre guidata da Nicola Gratteri.
Torniamo a oggi. Premetto che erroneamente avevo inviato una pec il giorno 26 alla mail del Consiglio di disciplina; non ottenendo però risposta mi sono recato di persona alla sede dell'Ordine in via Cappella Vecchia. Ho parlato con l’impiegata Anna Troselj, che mi ha spiegato che avrei dovuto inviare la richiesta alla pec dell'Ordine e non a quella del Disciplina. Mi ha mostrato però il dispositivo in forma cartacea: ho avuto modo di leggerlo in maniera approssimativa perché la Troselj mi ha fatto capire che non avrebbe concesso al sottoscritto il tempo necessario per terminarla, informandomi che l'avrebbe inviata una volta ricevuta la pec con la richiesta di accesso agli atti. Pec inviata dal sottoscritto cinque minuti dopo aver salutato l'impiegata. Alle ore 16.35, dopo il mio sollecito via WhatsApp, la risposta della Troselj è stata: “come ben sai non mi occupo solo di questo”.
Dopo 22 ore invio un nuovo sollecito."Quando le avrò mi farò viva io" la replica della dipendente dell’Ordine. Nella mattinata del 2 novembre

Renato Cavallo e Nicola Gratteri

vedo che da via Cappella Vecchia mi è arrivata una comunicazione via pec che, in sintesi, rigetta la richiesta di accesso agli atti.
Mi aspettavo il dispositivo richiesto e invece, con sorpresa, noto che il

rifiuto arriva dal pubblicista sanzionato dal Consiglio di disciplina. Dopo la mia visita in sede, la Troselj ha avvertito, e non se ne capisce il perché, il censurato della mia richiesta.
Questo il testo dell’incredibile iniziativa dell’impiegata: “Gentile Stefano Albamonte, Le comunico che il signor. Cavallo ha fatto richiesta di accesso agli atti per ottenere copia del provvedimento relativo al procedimento disciplinare conclusosi con la sanzione della censura. Ai sensi dell'art. 241 del 1990 e successive modifiche La prego di comunicarci il suo assenso a tale richiesta o in caso di diniego la motivazione relativa a tale diniego. Saluti. La Segreteria”.
Segue la risposta del censurato. “Gentile Ordine dei Giornalisti della Campania, con riferimento alla Vostra email, pervenuta il giorno 30 ottobre c.s., alle ore 16:54, il sottoscritto nega il proprio consenso all'accesso agli atti, richiesta dal Sig. Cavallo. In particolare le vigenti disposizioni, indicano come legittimati ad impugnare un provvedimento disciplinare, unicamente il soggetto incolpato e raggiunto dall'eventuale provvedimento sanzionatorio, e il Procuratore Generale presso la Corte

di Appello. Segno evidente, che sono gli unici due soggetti ad ottenere legittimamente copia integrale del provvedimento disciplinare adottato. Pertanto, per motivi legati alla privacy, non

Enzo Colimoro e Gianmaria Roberti
esprimo il mio assenso, affinché il Sig. Cavallo, ottenga copia integrale, del provvedimento relativo al sottoscritto. Distinti saluti e buon lavoro. Stefano Albamonte”.
Ricapitoliamo. L’impiegata dell’Ordine chiede l’opinione di Albamonte che respinge la mia richiesta di avere copia del provvedimento adottato dal Disciplina. Dal che si deduce che Albamonte prende decisioni per conto dell’Ordine, nel silenzio del presidente Ottavio Lucarelli e del segretario Enzo Colimoro.
Renato Cavallo