Ordine-Petino, reclamo infinito

Caro Cozzolino,
sei stato troppo ottimista a ipotizzare che la vicenda del reclamo presentato da Pier Paolo Petino si potesse chiudere al consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti che si è svolto a Roma dal 4 al 7 novembre.
Come è noto Petino, primo dei non eletti, alla pari con Massimiliano Amato, a una sola preferenza di distanza dall'ultimo degli eletti, Pino De Martino, ha denunciato presunte irregolarità durante e dopo il voto per l’elezione dei consiglieri professionisti dell’Ordine campano. L’esposto è stato assegnato dalla commissione ricorsi che il 24 settembre, con una motivazione di otto pagine, ha deciso: la denuncia di Petino “non merita accoglimento”. La proposta non è passata al consiglio nazionale che ha chiesto un supplemento di indagine. Perciò il 17 ottobre la commissione ha convocato a Roma e ascoltato il presidente della commissione elettorale Giovanni Lucianelli  e il presidente dell’Ordine campano Ottavio Lucarelli e ha rinnovato la richiesta di bocciatura. E il 7 novembre la bocciatura è stata ratificata con un voto a maggioranza dal consiglio nazionale. Tutto risolto, dunque? Pare proprio di no.
Subito dopo il voto il consigliere nazionale dell’Ordine Pierluigi Roesler Franz, ex numero uno di Stampa romana, ha scritto una lettera al presidente dell’Ordine Enzo Iacopino per esprimere forti perplessità sulla decisione del consiglio. In sostanza, scrive Roesler Franz, Petino ha sollevato due questioni: hanno partecipato al voto giornalisti che non erano in regola con il pagamento delle quote; le schede vanno ricontrollate perché tre conteggi hanno dato risultati sempre diversi. Mentre sul primo punto il lavoro della commissione ha chiarito che erano in regola con i pagamenti gli elettori (Gregorio Di Micco e Marco Vecchione, ndr) segnalati nell’esposto, il nodo dei conteggi è stato ignorato. Eppure in passato, ricorda Roesler Franz, l’Ordine ha accolto le richieste di riconteggio quando ci sono stati  arrivi in volata. E cita vari casi, tra cui il voto all’Ordine del Lazio del 2010 quando dopo quattro conteggi venne proclamato eletto Massimo Signoretti con due preferenze in più rispetto a Ignazio Ingrao, che presentò reclamo. In autunno, nella sede di Stampa romana, una commissione dell’Ordine nazionale ricontrollò le schede e vinse per due voti Ingrao. Sarà ora interessante vedere cosa deciderà Iacopino, perché limitarsi a ignorare l’intervento di Roesler Franz aprirebbe spazi per un ricorso sul riconteggio probabilmente vincente alla magistratura.

Francesco Toralta
 
Pier Paolo Petino
Pierluigi Roesler Franz
Enzo Iacopino
Massimo Signoretti
Ignazio Ingrao