Azzerato il praticantato
dei bocciati Suor Orsola

CON UNA DECISIONE che ha pochissimi precedenti l’undici dicembre i consiglieri dell’Ordine campano dei giornalisti, presieduto da Ottavio Lucarelli, hanno deliberato la cancellazione dal registro dei praticanti di sette allievi del master di giornalismo del Suor Orsola Benincasa. I sette, pagando 12.800 euro, hanno seguito i corsi del biennio 2011-2013 della scuola guidata dal direttore fantasma Paolo Mieli, hanno partecipato alla prova scritta per diventare professionisti, che si è svolta nel febbraio scorso, ma sono stati bocciati. E sono stati bocciati (o non hanno partecipato) anche agli scritti delle

sessioni successive tenute ad aprile e a fine ottobre. La legge istitutiva dell’Ordine stabilisce che entro tre anni dall’inizio del praticantato l’aspirante professionista superi gli esami scritti e la prova orale, altrimenti deve rifare i diciotto mesi di pratica.
In questa vicenda ci sono

Marco Demarco e Enzo Iacopino

responsabilità gravi ed evidenti dei dirigenti del Suor Orsola (il rettore è Lucio D’Alessandro) e del master se il bilancio del biennio 2011-2013 alla sessione d'esami dello scorso febbraio è stato di tredici promossi su ventisette allievi con una percentuale inferiore al 50 per cento, di gran lunga il risultato peggiore delle quattordici scuole italiane abilitate a formare praticanti.
Non a caso dopo l’ispezione a sorpresa del presidente dell’Ordine nazionale Enzo Iacopino che il 2 dicembre si è presentato al Suor Orsola, insieme ai consiglieri Angelo Baiguini, pubblicista, e Cristina Cosentino e Andrea Ferro, professionisti, e dopo l'incontro con Marco Demarco, neo direttore delle testate della scuola, sono subito arrivate le dimissioni di due (Alfredo D’Agnese e Guido Pocobelli Ragosta) dei cinque tutor del master.
La decisione dell’Ordine regionale è stata immediatamente notificata ai ‘cancellati’ e in sei hanno presentato ricorso all’Ordine nazionale, anche se, puntualizza Iacopino, “all’otto gennaio noi non abbiamo ricevuto ancora

Ottavio Lucarelli e Lino Zaccaria

neanche un ricorso”.
Ma quando arriveranno a Roma che deciderà la commissione presieduta dal napoletano Lino Zaccaria? Due mesi fa, sulla questione dei praticanti bocciati, Iustitia ha interpellato il presidente dell’Ordine nazionale che è stato perentorio: “Per

quanto riguarda i tre anni che decorrono dall’inizio del praticantato entro i quali bisogna superare gli esami, per gli allievi delle scuole c’è una certa elasticità perché il praticantato si chiude con il biennio e non dopo diciotto mesi. Questo vuol dire che gli allievi del 2011-2013 che sono andati agli scritti del 28 ottobre saranno ammessi agli orali, ma rimarranno fuori in caso di bocciatura; questa è comunque una decisione di competenza degli Ordini regionali”.
Anche sulla scorta delle indicazioni di Iacopino, i consiglieri dell’Ordine campano hanno deciso all’unanimità di applicare la legge e, rinunciando ai trenta giorni previsti per le controdeduzioni, hanno girato i ricorsi a Roma. La decisione spetta ora alla commissione ricorsi che ha comunque margini di intervento molto stretti perché sarebbe davvero singolare un’interpretazione della legge e del regolamento calibrata su praticantati a pagamento.