voci del consuntivo e del preventivo 2021 presentati dal presidente Ottavio Lucarelli, dal vice Mimmo Falco, dal segretario Titti Improta e dal tesoriere Paolo Mainiero che ha letto la sua relazione davanti a una ventina di persone riunite nel salone dell’hotel Alabardieri, poche ma in ogni caso una folla rispetto ai due presenti alla sala Italia del teatro Mediterraneo alla Mostra d’Oltremare dove si è tenuta nell'ottobre scorso l’assemblea dopo il primo lockdown.
I dati che colpiscono sono i 774.171,43 euro di contanti distribuiti in tre conti correnti (90mila Bnl, 271mila Banco Posta e 408mila Intesa San Paolo) e alcuni milioni di euro per quote non incassate. Questa cifra anche agli occhi di chi non è esperto di contabilità mina la credibilità del bilancio e, secondo alcuni, potrebbe anche meritare l’attenzione della Corte dei conti. Non è un caso che Francesco Marolda da tempo martella su un numero chiaramente tarocco. “I crediti - ha scritto nella relazione 2020 - sono voce attiva di un bilancio ma a patto che quei crediti siano certi, liquidi ed esigibili. Ebbene, ad avviso del collegio dei revisori (con Marolda, i consiglieri Concita De Luca e Francesco Ferraro,ndr) quella massa creditizia è troppo ampia e, soprattutto, è là da troppo tempo per rispondere all’esigenza di certezza ed esigibilità per intero”.
In considerazione del bilancio ‘ricco’ dell’Ordine il presidente dei revisori aveva proposto di informatizzare per intero gli uffici e di rafforzare l’organico che oggi conta soltanto una unità, Anna Troselj. Ovviamente niente è stato fatto e si va avanti utilizzando la consulenza del ragioniere Nino (Costantino) Trevisan, dipendente dell’Ordine dal ‘79 che ha largamente superato gli ottanta anni ed è in pensione dal 2004. Una scelta 'misteriosa' spiegabile soltanto con una professionalità speciale (a parte qualche piccolo incidente giudiziario sul versamento dei contributi) o con la sua straordinaria conoscenza di uomini e fatti.
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Internet, eppure esiste un sito dell’Ordine regionale. Ma ‘trasparenza’ è una parola a volte ostica per Lucarelli, presidente in carica dall’estate del 2007. Si doveva votare per il rinnovo dei vertici nazionale e regionali molti mesi fa e ancora si cercherà di rinviare ma prima o poi le elezioni ci saranno. È allora auspicabile che un consiglio rinnovato in parte o in toto possa promuovere svolte che sono attese ormai da troppo tempo. |