La Fondazione Lumina
compra la testata 'Roma'

I GIORNALISTI E gli amministrativi della cooperativa che dal primo marzo 2013 edita il Roma sono in attesa di conoscere il loro destino. Tutto dipende dalla prossima Finanziaria che le camere devono approvare entro la fine di dicembre. Se verrà recepita la proposta del sottosegretario alla presidenza del consiglio con delega all’Editoria Vito Crimi (un tetto ai contributi erogati dallo Stato ai giornali per il 2019 e l’azzeramento per il 2020) il quotidiano non avrà più ossigeno. Con l’attuale contributo (650mila euro per il 2017, con un acconto incassato in estate e il saldo atteso per dicembre) l’equilibrio è già precario; con la riduzione prima e poi l’azzeramento la chiusura diventerebbe inevitabile. Un destino comune alle trecento testate, con migliaia di dipendenti, che accedono ai finanziamenti pubblici.
C’è però chi sembra scommettere sul futuro del Roma: è la Fondazione Lumina di Benevento, che ha come presidente e amministratore delegato

Lucia Vigorito, napoletana di Ercolano, 69 anni, sorella di Oreste Vigorito, anche lui ercolanese di 73 anni, imprenditore attivo in diversi settori (tra l’altro, produzione e distribuzione di energia, alberghi, agricoltura e calcio) con incarichi in una ventina di società e

Vito Crimi e Roberto Paolo

partecipazioni in cinque. Vigorito è da tempo presente nel settore dei media (tra l’altro, nel 2011 ha acquistato il quotidiano Ottopagine poi chiuso nell’aprile del 2015) ed è salito negli ultimi anni alla ribalta nazionale come proprietario e presidente del Benevento Calcio, squadra che dopo una fugace apparizione in serie A nel campionato 2017-2018 occupa attualmente posizioni di punta in serie B.
Dopo anni di aste andate deserte a settembre la Fondazione Lumina si è aggiudicata la proprietà della testata del più antico quotidiano del Mezzogiorno versando 150mila euro. Una cifra lontanissima dalla stima irrealistica di sei milioni di euro presentata nel 2006 dal perito Marzio Pennacchini Montino, consulente nominato dal giudice del tribunale di Roma che stava organizzando l’asta per la vendita della testata, e che aveva impropriamente gonfiato la valutazione inserendo i due milioni e mezzo del finanziamento pubblico.  
I due fratelli sembrano comunque intenzionati ad andare avanti. Dopo l’acquisto della testata, Lucia Vigorito è andata da un notaio insieme a Roberto Paolo, presidente del consiglio di amministrazione della società cooperativa Nuovo giornale Roma, per rinnovare il fitto della testata per un altro anno alle stesse condizioni fissate dal curatore fallimentare.