"Ora che tutto è cambiato"

Il 4 novembre apre la colonna dei commenti di Repubblica Napoli un fondo “Ora che tutto è cambiato”, firmato da Aldo Masullo, il filosofo nato ad Avellino nell'aprile del 1923, da anni editorialista del Mattino.
La pubblicazione della riflessione di Masullo segna una nuova tappa di una vicenda cominciata nel giugno scorso quando, dopo il licenziamento improvviso e ‘immotivato’ del direttore del Mattino Alessandro Barbano, tre delle primissime firme del giornale (Biagio de Giovanni, Paolo Macry, Aldo Masullo) indirizzarono una lettera a Federico Monga che da vice era stato promosso alla guida del giornale.
I tre editorialisti in sostanza denunciavano “il licenziamento e il silenzio tombale” di tutti, media nazionali e locali, organismi di categoria, autorità cittadine e regionali sulla vicenda del direttore 'cacciato' dal giornale. E aggiungevano: “Barbano aveva restituito a questa storica testata un prestigio perduto da anni. Il suo allontanamento ci sembra segnalare una pericolosa tendenza a seguire, talvolta pedissequamente, il carro della politica di Palazzo”.
Monga si guardò bene dal pubblicare la lettera e la censura insieme ai giudizi trachant di de Giovanni, Macry e Masullo fecero calare il gelo sui rapporti tra la direzione del giornale e gli editorialisti che dura ormai da mesi.
E arriviamo così a “ora che tutto è cambiato

Martin Beck

 
Aldo Masullo
Biagio de Giovanni
Paolo Macry