Mobbing e media

Caro direttore,
vorrei segnalare ai lettori di Iustitia alcune pagine sul mobbing nelle redazioni, un argomento che, in maniera diretta o indiretta, viene spesso affrontato sulle pagine del suo giornale: penso, ad esempio, alla recente copertina dedicata a Laura Cocozza, che da un anno e mezzo attende dall’Ordine dei giornalisti della Campania una risposta, non importa se negativa o positiva ma una risposta, alla sua richiesta di riconoscimento del praticantato d’ufficio.
Sul sito (www.iisf.it) dell’Istituto italiano di studi filosofici, presieduto dall’avvocato Gerardo Marotta e diretto da Antonio Gargano, è possibile leggere (e stampare) un capitolo, ‘Mobbing e media’, che parla della “redazione multimediale come non-luogo dell’informazione” in maniera del tutto particolare ed inquietante, tenendo conto che noi tutti siamo consumatori coatti e infelici di un giornalismo sempre più industriale e sempre più povero di qualità. La tesi che una redazione che produca inquinamento morale al suo interno non possa diffondere un’informazione di qualità al suo esterno è semplice ed immediata, ma per nulla scontata. Nel capitolo ci sono le storie di L. I., lavoratrice che si ammalata per la guerra con la multinazionale olandese Getronics, di Patrizia Orpello giornalista emarginata all’Authority delle Telecomunicazioni per liberare il posto che occupava all’ufficio stampa, del surreale conflitto tra il procuratore Agostino Cordova ed il pubblico ministero Antonio Clemente, una vicenda napoletana approdata al Csm, di cui da tempo si sono perse le tracce.
‘Mobbing e media’fa parte del libro intitolato “Il lavoro perverso. Il mobbing come paradigma di una psicopatologia del lavoro”, che è possibile leggere integralmente (e stampare) sul sito dell’Istituto italiano di studi filosofici. Gli altri capitoli sono molto tecnici e decisamente pesanti. Ma per chi segue la materia segnalo: il concetto di mobbing come inquinamento antropico, cioè prodotto senza mediazioni dalla ferocia umana, e i capitoli firmati dall’avvocato Fabio Maria Ferrari sul nesso di causalità tra sofferenza e costrittività organizzative, dallo psichiatra Claudio Petrella riguardante i consigli ai lavoratori perseguitati e le funzioni dell’osservatorio campano sulla psicopatologia del lavoro e dal medico del lavoro Massimo Menegozzo sulla legge Biagi, la precarizzazione e il mobbing.
A proposito di storie di mobbing nei giornali, che fine ha fatto Josef K. Byte? Cordiali saluti


Federica Sanna
 
Gerardo Marotta
Antonio Gargano
Patrizia Orpello
Agostino Cordova
Fabio Maria Ferrari
Claudio Petrella