Le critiche del cdr
al piano di Orfeo

COMUNICATO DEL COMITATO DI REDAZIONE

A seguito del nuovo assetto redazionale varato dal direttore Mario Orfeo, la redazione de Il Mattino si è espressa con votazione a scrutinio segreto nei giorni 3, 4 e 5 dicembre.
Votanti 92: contrari al piano 61, favorevoli al piano 29, nulle 1, bianche 1.
Dopo tale risultato e per ulteriori iniziative della direzione responsabile non comunicate all’organismo sindacale redazionale, il comitato di redazione ritiene opportuno esprimere alcune considerazioni.
Vale la pena ricordare che questo è il terzo voto contrario manifestato dalla redazione alla direzione de Il Mattino di Mario Orfeo su tre votazioni effettuate.
La sottrazione di un'unità alla redazione di Caserta, per quanto temporanea, e tra l'altro non preannunciata dal direttore Mario Orfeo al comitato di redazione nell'informativa che illustrava incarichi e mansioni del nuovo assetto redazionale, è l'ultimo dei provvedimenti adottati dalla direzione politica che lasciano, inevitabilmente, spazio ad una serie di considerazioni che preoccupano non poco questo organismo sindacale sul futuro e sulla ripresa de Il Mattino.
La redazione di Caserta, già in sott'organico di un'unità con i trasferimenti a Napoli della collega Piancastelli (mai rimpiazzata) e della collega Laudisi, sostituita da un non pari grado e con contratto a tempo determinato, viene ulteriormente assottigliata in una fase inequivocabilmente delicata della vita del giornale che continua a subire da più parti l'erosione di migliaia di copie, come sottolineato dallo stesso direttore Orfeo nel corso di recenti incontri con il comitato di redazione.
Appare allora incomprensibile come, in una logica di potenziamento della testata in quelle aree dove maggiormente evidenti sono i picchi negativi nelle vendite di copie, si possa indebolire ulteriormente una redazione come Caserta, che risente invece sensibilmente del trend negativo di mercato. Una strategia che, francamente, risulta in netto contrasto con il dichiarato "spirito di rafforzamento del giornale nel resto della regione" che al contrario rappresenterebbe il nerbo del riassetto redazionale voluto dal direttore responsabile Mario Orfeo.
Il comitato di redazione si oppone con fermezza alla logica della "emergenza continua" ribadendo che qualsiasi revisione degli assetti redazionali non deve passare per una diminuzione delle risorse umane nelle singole realtà redazionali, dove già si lavora in condizioni ben lontane dai parametri degli standard contrattuali: surplus nel normale orario di lavoro, difficoltà nel godere del giorno di settimana corta, ecc..
Per la redazione Grande Napoli, che a regime ordinario produce dieci pagine, non è stato previsto un adeguato corpo redazionale al punto che, con le forze in campo, nonostante l'arrivo di un redattore da Caserta, non possono nemmeno essere garantite dal settore le coperture in chiusura per l'intera settimana.
Le redazioni Spettacoli e Italia si ritrovano con un’unità in meno. Giova ricordare che sugli Spettacoli ricadono 12 inserti speciali, oltre alla quotidiana preparazione di 4-5 pagine, mentre all’Italia compete la compilazione di pagine di Primo Piano Nazionale e il controllo dei “fatti regionali di rilevanza nazionale”.
Per la redazione di Roma, analogamente, non è stata espressa al momento dal direttore alcuna volontà di sostituzione del capo della redazione, dimissionario dal 2 gennaio 2005. A tutt’oggi resta vacante il posto di vice direttore.
Se questo è "lo stato dei fatti" è ovvio pensare che la "strategia" adottata dalla direzione politica del “trasferimento di emergenza” in futuro possa essere messa in atto con le altre redazioni distaccate.
A tal proposito il comitato di redazione si dichiara fin d'ora contrario a tali provvedimenti estemporanei e limitati nel tempo che non perseguono, invece, una lungimirante linea programmatica per la ripresa e il rilancio de Il Mattino su un territorio storicamente proprio e la conquista di ulteriori spazi di mercato.
Al contrario, se vera è la filosofia del rafforzamento regionale de Il Mattino, un piano strategico di rilancio non può non prevedere un investimento innanzitutto in risorse umane e professionali.
La sola assunzione del collega Paolo Russo, per la quale il comitato di redazione, nonostante l'ennesima mortificazione delle professionalità interne per la copertura di mansioni di coordinamento, non può che esprimere il proprio parere favorevole, non basta a portare il corpo redazionale ai livelli minimi di operatività.
L'asserito tetto aziendale di 121 unità era riferibile al precedente assetto redazionale ove non era previsto un doppio centro di coordinamento che inevitabilmente sottrae preziose risorse alla confezione di un prodotto-giornale competitivo per qualità e contenuti e quindi appetibile su un mercato assediato da innumerevoli iniziative editoriali. È fermo convinci-mento del comitato di redazione che la battaglia de Il Mattino si vinca proprio seguendo questa strada.
Non si tratta di astratte preoccupazioni di questo organismo sindacale: il voto contrario espresso dai redattori de Il Mattino sul nuovo assetto redazione ne rappresenta tangibile prova.
Pertanto il comitato di redazione, in tale panorama organizzativo, è pronto a difendere i diritti più elementari del corpo redazionale con ogni forma di azione sindacale che riterrà opportuna per evitare che qualità del lavoro e rispetto delle preesistenti professionalità possano essere ulteriormente calpestate.