Dalla Romagna un grido di dolore: ridateci Byte!!!!

Gentile direttore
chi scrive è un collega romagnolo che si occupa di nera per un quotidiano locale.
Da mesi ormai l'appuntamento con la rubrica papaveri e papere era uno dei pochi punti fermi del mio personalissimo percorso di arricchimento professionale. E spesso - quando la notizia lo consentiva - assumeva anche i toni di un piacevole cazzeggio redazionale. Dalla vostra rubrica ho appreso molto. Ho saputo molto. E spesso ho rivalutato, sia detto con tutto il rispetto, un certo modo di fare giornalismo dalle mie parti.
Da mesi, ormai, dopo i siti di Repubblica, Corriere e quello del mio quotidiano, nella tendina dei miei preferiti scorrono - in rigoroso ordine di apparizione - i nomi dagospia, Iustitia, google, yahoo e ryanair. Modi diversi per volare a basso costo.
Vi preferisco, va detto, anche al bollitissimo Barbiere di questi tempi, che comunque ebbe il merito di farvi conoscere al sottoscritto con quel tremendo
caso del falso pedofilo di Caserta sbattuto in prima pagina.
Nonostante sia avulso dalla costellazione napoletana dell'informazione sono ormai un dipendente del vostro Gossip, le cui evoluzioni mi hanno conquistato come la soap "Un posto al Sole" fece a suo tempo con la mia splendida nonna. È per questo direttore che ti chiedo, se possibile, il ritorno di Byte. Lo so è stanco. Chi di noi non lo sarebbe. Ma l'informazione è un dovere, non solo un diritto. Cordiali saluti
  Carmelo Domini