Mattino, Paolo Russo
ufficio stampa di De Luca

DA GIORNI il direttore del Mattino Alessandro Barbano andava ripetendo ai suoi redattori che era ormai pronto per ‘la rivoluzione d’ottobre’, con cambiamenti che avrebbero disegnato il nuovo volto del giornale. Poi ci ha pensato Paolo Russo, il responsabile del secondo dorso, con le cronache di Napoli e dell’intera provincia, ad accelerare i tempi comunicandogli che lascia il giornale per andare a curare l’ufficio stampa del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca.
Per Barbano si tratta di una bomba che fa saltare il pilastro sul quale stava

faticosamente costruendo il rilancio delle cronache, la parte più importante del giornale mentre la parte nazionale è sempre più Messaggero-dipendente. Dal primo marzo scorso aveva riportato a Napoli Paolo Russo facendolo rientrare da Salerno dove era rimasto poco più di un anno a guidare l’edizione provinciale per affidargli il coordinamento della cronaca cittadina, guidata da Marilicia Salvia, del cui lavoro il direttore non era e non è

Marilicia Salvia

soddisfatto, e della Grande Napoli affidata a Francesco Vastarella.  
Ora Barbano si trova a un bivio: o impugna la scimitarra, taglia le teste dei capi che non gli piacciono e cerca nuovi responsabili con la speranza di indovinare la formazione giusta o sceglie la strada della prudenza e non muove niente, anche perché di cambiamenti ne ha già fatti davvero tanti.
E veniamo a Paolo Russo, salernitano di Cava de’ Tirreni, cinquantadue anni compiuti da pochi giorni, dopo ventuno anni trascorsi nei due più importanti quotidiani della regione (dieci anni a Repubblica Napoli e undici al Mattino) ha deciso di cambiare lavoro e torna con Vincenzo De Luca del quale ha curato l’ufficio stampa per sei mesi nel 1993 subito dopo la prima vittoria dell’attuale presidente della Regione nella corsa a sindaco di Salerno. L’offerta di De Luca è arrivata a metà settembre e Russo non ha avuto dubbi: ha informato Barbano, ha preso sei mesi di aspettativa e il 6 ottobre è andato a salutare i giornalisti perché a via Chiatamone non ritorna. Fino al 19 ottobre smaltisce ferie, corte e giornate di solidarietà e il giorno dopo, con un contratto di consulenza e retribuzione da dirigente, dovrebbe prendere servizio

Emilio Di Marzio

come capo ufficio stampa a palazzo Santa Lucia dove già lavora come portavoce dallo scorso luglio Emilio Di Marzio, ex consigliere di quartiere a Pianura e per dieci anni consigliere comunale.
Che capo ufficio stampa sarà Russo? Il modello sarà il caldoriano Amatruda, burocratico controllore delle cronache dei media sulle iniziative del presidente, o il bassoliniano Bologna in grado di avere costantemente il polso dei vari giornali con

quotidiani contatti con i vertici? Dall’entourage di De Luca filtra che il presidente nei rapporti coi media locali e soprattutto nazionali si muove in ‘una terra incognita’. Da questa premessa scaturisce l’importanza del nuovo addetto stampa che dovrà lavorare come filtro e interfaccia del presidente sulle questioni della comunicazione, costruendo e aggiornando di continuo una mappa precisa degli interlocutori.