Riformista: Demarco
via, arriva Brunetta

DAL 21 SETTEMBRE il Riformista, quotidiano edito da Alfredo Romeo e diretto da Piero Sansonetti, copre il vuoto del lunedì e lancia un numero di dodici pagine interamente dedicato all’economia. Il coordinamento dell'iniziativa è affidato a Renato Brunetta, deputato di Forza Italia ed ex ministro, che guiderà un comitato scientifico formato da Marco Bentivogli, sindacalista per sei anni leader della Fim Cisl, e dagli ex ministri Sabino Cassese (governo Ciampi), Pier Carlo Padoan (governi Renzi e Gentiloni) e Giovanni Tria (Conte1).
Più che concentrarsi sulle notizie, l’obiettivo ambizioso, spiegano al giornale, saràproporre ai lettori focus sui temi economici e strategici

contribuendo così alla definizione di un’agenda delle riforme da attuare in Italia”.
Se con settembre esordisce Brunetta

Marco Bentivogli, Sabino Cassese, Pier Carlo Padoan e Giovanni Tria
con la sua squadra, in estate la gerenza del giornale si è alleggerita passando da cinque a tre presenze: salda l’ossatura con Sansonetti direttore responsabile, la deputata di Forza Italia Deborah Bergamini condirettore e Angela Azzaro vice direttore.
Sono invece fuori il direttore editoriale Marco Demarco e il vice direttore Giovanna Corsetti. Taglio secco per l’ex direttore del Corriere del Mezzogiorno che pure da novembre firmava il giornale e il 13 gennaio scorso, alla presentazione dell’edizione napoletana del Riformista, era stato una sorta di uomo immagine dell’iniziativa.
Sin da subito si è capito che l’operazione non funzionava, con risultati molto deludenti in edicola, e dall’11 marzo, dopo neanche due mesi di vita, il giornale diventa leggibile soltanto on line per poi tornare dopo settimane al cartaceo piazzando in coda al quotidiano una edizione di tre pagine affidate a Ciriaco Viggiano, con Demarco spostato al coordinamento degli editorialisti.
Siamo ora alla chiusura del rapporto che non viene neanche comunicato ai lettori e Demarco è costretto a darne notizie il 12 agosto con due righe tristi pubblicate sulla sua pagina Facebook: “Da ieri non sono più direttore editoriale de il Riformista. È stato bello partecipare e auguro lunga vita a questo giornale, voce inconfondibile e necessaria”.