Ansa, il direttore
sceglie il silenzio

IL 3 FEBBRAIO, interpellato da Iustitia sulla partecipazione dell’Ansa alla selezione promossa dall’Ente Mostra d’Oltremare di Napoli per affidare l’incarico di ufficio stampa, il direttore dell’agenzia Luigi Contu fece sapere, attraverso la sua assistente Cristina Nicolini, che era all’oscuro dell’iniziativa e che si sarebbe informato per dare una risposta. Poi è calato il silenzio, persino da parte delle segretarie (Cristina Nicolini e Manuela Poggioli), che

però, attraverso la centralinista, hanno fatto sapere che la questione era di competenza della direzione commerciale.
Dal silenzio di Contu e dalle parole imbarazzanti del responsabile della sede Ansa di Napoli Alfonso Di Leva (“non intendo rispondere a

Luigi Contu e Francesco Gerace

questa domanda”) scaturiscono due considerazioni. È evidente che la partecipazione ad “avvisi per ufficio stampa” viene percepita dal vertice dell’agenzia con profondo disagio, ma sono tempi difficili e si preferisce chiudere un occhio (o forse tutti e due). La seconda riflessione riguarda il ruolo ingombrante della direzione commerciale, guidata dal vice direttore generale Andrea Fossati, che avvia iniziative con evidenti implicazioni giornalistiche di cui il direttore responsabile si dichiara del tutto all’oscuro.
Non sono a conoscenza delle candidature aziendali a gestire uffici stampa neanche i cinque componenti del comitato di redazione (Teodoro Fulgione, Francesco Gerace e Paolo Rubino e per le sedi distaccate Stefano Fabbri di Firenze e Alfonso Pirozzi di Napoli).
Telefoniamo allora alla direzione commerciale e finalmente troviamo qualcuno che sa. “Ho presentato io la domanda per la selezione della Mostra d’Oltremare; – dice Cristina Lustridel resto con la Mostra abbiamo già lavorato seguendo alcuni eventi”. Ma chi stipula un contratto con il commerciale che cosa riceve in cambio? “Abbiamo chiarito – è la risposta –

Alfonso Di Leva e Paolo Rubino

che non svolgiamo attività di ufficio stampa, ma offriamo la visibilità sui nostri siti e altro ancora”.
Nonostante la cortesia di Cristina Lustri continuiamo a vagare nella nebbia perché non è ben chiaro che cosa venda l’Ansa. Certo è che per decenni

la prima agenzia giornalistica italiana e la quinta del mondo è stato un pilastro dell’informazione nazionale. Sugli argomenti delicati nei giornali la prima domanda era: “Ce l’ha l’Ansa?”. E soltanto in caso di risposta affermativa si poteva partire. Oggi forse troppo commerciale e troppi comunicati sbiadiscono il ruolo dell’agenzia. E probabilmente non è un caso che su Napoli negli ultimi anni siano arrivate disdette o tagli drastici dei contratti di abbonamento da parte di realtà importanti come l’Autorità portuale e il comune di Napoli guidato da Luigi De Magistris