De Magistris
taglia l'Ansa

LA SPENDING REVIEW di Mario Monti ha costretto le amministrazioni locali a tagliare le spese non indispensabili e il comune di Napoli, guidato da Luigi De Magistris, ha inserito tra i costi da eliminare una pletora di collegamenti all’Ansa. Risultato: dal primo gennaio gli abbonamenti alla prima agenzia giornalistica italiana sono passati da trentotto a tre. Sono stati tagliati

gli abbonamenti ai gruppi consiliari e ai dodici assessori e confermati soltanto i collegamenti agli uffici stampa del consiglio comunale e della giunta, guidati da Domenico Annunziata, e alla portavoce del


Sergio D'Angelo, Antonio Ingroia e Alberto Lucarelli

sindaco Marzia Bonacci, con un risparmio di 200mila euro l’anno perché il costo è passato da oltre 240mila euro a 48mila.
Sul fronte di Palazzo San Giacomo va segnalato che il 29 gennaio hanno esordito due nuovi assessori, Alessandra Clemente e Carmine Piscopo, che vanno a riempire le caselle liberate dai dimissionari Alberto Lucarelli e Sergio D’Angelo, candidati alle elezioni politiche nella lista Rivoluzione civile di Antonio Ingroia. Dalla giunta De Magistris escono così due pesi massimi e entrano due pesi piuma, ma l’operazione ha consentito al sindaco un rimescolamento delle deleghe.
Tra i pesi piuma spicca il nome di Alessandra Clemente di cui si sa poco: è stata vittima di una tragedia quando l’undici giugno del 1997 al Vomero, a salita Arenella, i proiettili sparati all’impazzata da un gruppo di fuoco per eliminare Antonio Caiazzo del clan Cimmino hanno colpito e ucciso la mamma, Silvia Ruotolo, che stava rientrando a casa; possiamo aggiungere che Alessandra Clemente ha venticinque anni, è laureata in Giurisprudenza  e nel giugno del 2011, insieme al padre Lorenzo e al fratello Francesco, ha dato vita alla Fondazione Silvia Ruotolo onlus. Per sapere qualche notizia in più abbiamo chiesto informazioni agli addetti dell’ufficio stampa del comune di Napoli, ma non avevano neanche una biografia del neo assessore.
De Magistris quindi mette in campo un elemento giovane, che è presenza assidua alle tante manifestazioni contro la camorra, ma è priva di esperienza. Un’inesperienza che, non per sua colpa, ha mostrato per intero due anni fa. Nel marzo del 2011 il Mattino spara un prima pagina un titolo fortissimo: “Silvia Ruotolo, sentenza choc / assolto l’autista del commando”. La


Omero Ambrogi (*), Luigi Mastrominico e Carmine Piscopo

cronista di giudiziaria Rosaria Capacchione scrive che la III Corte di assise d’appello (presidente Omero Ambrogi) ha assolto Mario Cerbone, l’autista del commando che ha ucciso Silvia Ruotolo.

È una bufala perché la Corte d'assise d'appello ha condannato l’autista all’ergastolo, come del resto chiesto dal sostituto procuratore generale Gerardo Arcese. Appena letto il Mattino, con un’iniziativa senza precedenti, i vertici del distretto giudiziario di Napoli (il responsabile della procura generale Luigi Mastrominico e il presidente della Corte d’appello Antonio Buonajuto) hanno convocato una conferenza stampa per chiarire che la notizia era destituita di qualsiasi fondamento.
Il giorno precedente però, quando a via Chiatamone stavano montando la bufala, qualcuno dal giornale ha chiamato Alessandra Clemente per chiederle un commento (sulla notizia sbagliata). E l’allora studentessa di Giurisprudenza, e aspirante magistrato, l’ha scritto senza chiedere neanche di avere il dispositivo della sentenza. Ed è una riflessione senza se e senza ma. Questo l’incipit: “Ho l’anima spezzata. Mi ha preso l’amarezza alla notizia che Mario Cerbone, che guidava l’auto del commando assassino nella terribile mattina in cui morì mia madre Silvia Ruotolo, è stato assolto. Io, mio fratello Francesco, mio padre Lorenzo ce l’aspettavamo”. Dopo la bufala l'allora direttore del Mattino Virman Cusenza e Rosaria Capacchione hanno ammesso l’errore.
E Alessandra Clemente ha scritto a Omero Ambrogi per scusarsi?


(*) Da www.lettera43.it