NEI PROSSIMI GIORNI il giudice del tribunale civile di Napoli Caterina Di Martino dovrà sciogliere la riserva e decidere sulle istanze presentate dalle parti nel processo che vede da una parte Pietro Valente, patron della casa editrice CentoAutori, e dall’altra lo scrittore Maurizio De Giovanni e la Mondadori.
Il giudizio nasce da una denuncia di Valente che accusa De Giovanni e la Rizzoli libri (che nell’aprile del 2016 è diventata una controllata della Mondadori) di violazione del copyright per avere pubblicato quattro racconti sul Calcio Napoli già comprati ed editi dalla CentoAutori. |
mercato, incarico per il quale era stato scelto dai presidenti di Camera e Senato, Roberto Fico e Elisabetta Alberti Casellati. La nuova titolare del processo ha conosciuto gli staff delle parti (con Valente assistito da Guido Giardino e Ornella Tarantino, De Giovanni difeso da Roberto Esposito, presente in udienza con una sua collaboratrice, e la Mondadori rappresentata a Napoli dall’avvocato Ruggero Russo dello studio milanese di Giovanni Polvani) e ascoltato le richieste dei legali.
Non ha chiesto l’ammissione di prove il legale di De Giovanni perché la questione, a suo giudizio, è chiara dal momento che non è stato documentato il pagamento da parte della CentoAutori del lavoro dello scrittore. L’avvocato di Valente ha depositato un fitto scambio di email intercorse tra lo scrittore e l’editore per certificare che i rapporti tra i due erano “ottimi”. Inoltre ha sollecitato l’ammissione di una serie di prove per dimostrare l’avvenuto pagamento dei quattromila euro concordati e ha citato tra i testi il giornalista Nico Pirozzi, ex responsabile della comunicazione della casa editrice. Ha infine chiesto l’interrogatorio formale di Maurizio De Giovanni. |