Successo in libreria,
problemi in tribunale

EDITO DA Einaudi, il 27 novembre è arrivato in libreria ‘Vuoto’, l’ultima indagine dei Bastardi di Pizzofalcone, la squadra di poliziotti creata da Maurizio De Giovanni, e ha subito conquistato i primissimi posti nella classifica delle vendite. Un successo dovuto ai meriti dello scrittore e anche alla forte spinta della fiction televisiva con protagonisti il commissario Alessandro Gassmann e la pm Carolina Crescentini.
De Giovanni va quindi a gonfie vele in libreria mentre ha qualche problema in tribunale. Il 10 dicembre c’è stata la prima udienza

operativa della causa promossa da Pietro Valente, titolare della casa editrice di Villaricca CentoAutori, che accusa lo scrittore e la Rizzoli Libri (dall’aprile del 2016 controllata Mondadori) di violazione del copyright; De Giovanni

Carolina Crescentini e Alessandro Gassmann

avrebbe infatti pubblicato con la casa editrice milanese quattro racconti sul Calcio Napoli che erano già stati comprati e pubblicati alcuni anni prima dalla CentoAutori trascrivendo nel volume della Rizzoli 119 pagine sulle 293 complessive del nuovo libro.    
Il giudizio di merito arriva dopo l’esaurimento della fase cautelare cominciata il 25 gennaio scorso davanti al giudice Francesco Abete con in campo gli avvocati Guido Giardino e Ornella Tarantino per Valente, Roberto Esposito per lo scrittore e il milanese Ruggero Russo dello studio Polvani per la Mondadori. È poi proseguito con udienze durante le quali non si è trovato un accordo soprattutto per le ‘proposte indecenti’ avanzate dallo scrittore fino al 19 marzo quando il giudice Abete ha depositato la sua ordinanza
In tredici pagine il giudice assegna il round provvisorio allo scrittore soprattutto perché Valente non avrebbe dato prova del pagamento dei racconti poi girati alla Rizzoli e quindi lo condanna anche a versare una parte delle spese legali. È stata una decisione sorprendente quella di Abete perché, al di là delle motivazioni tecnico giuridiche, alla prima udienza aveva esordito dichiarando di essere un consumatore assiduo di tutta la produzione di De Giovanni e di avere interrotto la lettura del libro Rizzoli sul Calcio Napoli perché si era accorto di avere già letto quelle pagine nella versione CentoAutori. Un giudizio che avevano già espresso, con parole tranchant, qualche anno prima su Amazon alcuni aficionados dello scrittore: nel dicembre 2016 uno scrive “Premesso che ho tutti i libri di De Giovanni e premesso che li ho adorati tutti, questa ultima sua fatica mi ha un po’ deluso in quanto inserisce storie già pubblicate, e che avevo già letto, in un nuovo libro. Mi sa tanto di operazione commerciale; una seconda lettrice nel marzo 2015, due mesi dopo la pubblicazione del volume Rizzoli, esprime un giudizio durissimo: Premesso che amo molto De Giovanni devo avvisare chiunque tra i suoi estimatori voglia comprare questo libro che una

Roberto Esposito, Guido Giardino e Ruggero Russo
buona metà è già stata letta. E trovo disonesto non dirlo ai potenziali acquirenti. Praticamente una serie di capitoletti che fanno da trait

d’union tra i vari racconti che avevo già comprato e letto come ‘La presa di Torino, ‘Ti racconto il 10 maggio’ e ‘Il miracolo di Margherita’, già uscito come ‘Miracolo a Torino. Juve-Napoli 2-3’. Sono a due terzi del libro ma mi è passata la voglia di proseguire. Se volevo rileggere qualcosa scorrevo quanto già in mio possesso e non spendevo quasi 20 euro. Mi sento truffata, veramente scorretto!!!”.
La decisione tocca ora al giudice del tribunale delle imprese di Napoli Roberto Rustichelli, che ha sorpreso in maniera positiva gli avvocati per due motivi: ha iniziato l’udienza alle 9 ed è arrivato in aula dimostrando di conoscere bene la causa da discutere. Ha detto alle parti che punta a trovare un accordo e ha dettato la scaletta per le memorie: entro il 2 febbraio ci sarà il deposito della prima; trenta giorni dopo verranno presentate le repliche e a fine marzo le memorie conclusive.
La prossima udienza è fissata per l’undici giugno alle ore 13,15 quando Rustichelli dovrà pronunciarsi sull’istruttoria e quindi su quali prove ammettere. Se dovesse decidere di ascoltare De Giovanni sarà interessante vedere se confermerà in aula di non essere stato pagato dal patron di CentoAutori.
Un’ultima notazione che conferma la crescita ‘editoriale’ dell’autore dei ‘Bastardi’. Quando nell’autunno del 2017 sono partite le citazioni nei confronti della Rizzoli (poi Mondadori) e dell’autore la replica della casa editrice milanese fu una totale presa di distanza: noi abbiamo un contratto con De Giovanni e non sappiamo cosa ha fatto prima di pubblicare con noi. Nell’udienza del 10 dicembre la linea è cambiata con una piena adesione alle tesi difensive dello scrittore.