Ordine, eletto Ausiello
si rompe il monopolio

CON I BALLOTTAGGI del 7 novembre è al completo il consiglio dell’Ordine dei giornalisti della Campania. Il 24 ottobre, al primo turno, sono stati eletti Ottavio Lucarelli, Marisa La Penna e Titti Improta; gli altri tre seggi sono stati conquistati da Enzo Colimoro, Gerardo Ausiello e Alessandra Malanga, che hanno battuto Rossana Russo, Antonella Monaco e Fabrizio Cappella.
Volendo sintetizzare il risultato possiamo dire che ci sono stati una sorpresa, una sconfitta e un vincitore. Partiamo dalla ‘sorpresa’: è Alessandra Malanga, candidata poco nota, avellinese, quarantanove anni a dicembre, professionista dal 2006, addetta stampa dell’ospedale Moscati di Avellino che nel ballottaggio si è assicurata il terzo posto, l’ultimo utile per essere eletta, ottenendo 379 preferenze sui 794 professionisti che hanno votato con il sistema telematico o in presenza.  

La ‘sconfitta’ è certamente Rossana Russo, napoletana, cinquantuno anni, dal 1997 professionista, che di preferenze ne ha raccolto 378, una in meno della Malanga pur potendo contare su una maggiore riconoscibilità professionale

Fabrizio Cappella e Enzo Colimoro

(corrispondente del Tg de La7 e addetta stampa del teatro San Carlo) e ordinistica (consigliere dell’Ordine per due trienni: dal 2010 al 2013 e dal 2013 al 2016 con l’incarico di segretario). Difficile spiegare la débâcle: probabilmente è stata mollata dal presidente Lucarelli e non è stata neanche appoggiata con impegno dal resto della squadra.
Chiudiamo con il ‘vincitore’, una definizione che può suonare eccessiva per l’unico eletto di ‘ControCorrente’ contro i cinque professionisti del team Lucarelli che con Domenico Falco ha monopolizzato, come avviene ormai da decenni, i tre pubblicisti del consiglio regionale.
Ma le elezioni del 2021 sono state, per usare un eufemismo, anomale con oltre seicento professionisti, e tra questi i parlamentari Gigi Casciello e Sandro Ruotolo, non ammessi al voto con una interpretazione della norma che parificava il voto on line al voto in presenza. Senza contare che al presidente e all’intero consiglio il ministero della Giustizia aveva affidato il compito di “invitare i propri iscritti a munirsi del domicilio digitale”; compito che Lucarelli e i suoi si sono ben guardati dal rispettare così come non hanno informato gli iscritti che era necessario comunicare tempestivamente la propria posta elettronica certificata all’Ordine. Anomalie sulle quali sarà ora necessario fare luce.
Torniamo al ‘vincitore’, Gerardo Ausiello, napoletano, quaranta anni compiuti a settembre, professionista dal 2004, capo cronista del Mattino e consigliere nazionale della Federazione della stampa. Con il quadro descritto arrivare secondo al ballottaggio con 414 preferenze è stato un risultato notevole.
Chiudiamo con qualche nota su Lucarelli che alla proclamazione dei risultati ha diffuso sulla sua pagina Facebook un post trionfalistico, omissivo e demagogico. Scrive di una “vittoria schiacciante” con “un

Ermanno Corsi e Domenico Falco

solo eletto della minoranza”. Parole che ricordano quelle utilizzate da Ermanno Corsi, presidente dell’Ordine campano dal 1989 fino al 2007, che bollava gli avversari come “minoranza minima”, salvo poi essere disarcionato.

Lucarelli festeggia “un successo senza precedenti” e non è esatto perché viene da trienni monocolori; annuncia poi che la maggioranza di cui dispone gli “consente ora di affrontare le sfide sul mercato del lavoro, sullo sfruttamento dei precari, sulla difesa delle pensioni, sull’inserimento dei giovani nella professione, sul rispetto della legge sugli uffici stampa”.
Programmi ambiziosi e concreti con una sola perplessità. Lucarelli presiede l’Ordine campano dal 2007; allora perché in quattordici anni non ha affrontato nessuna delle questioni che ora mette sul tappeto?