Provincia: Rispoli
denuncia Di Palma

ALLE RIPETUTE E puntuali interrogazioni sulle questioni della comunicazione presentate negli ultimi diciotto mesi da Alleanza nazionale (con il capogruppo Luigi Rispoli, i consiglieri Bellerè, D’Auria, Muro, Pesce e Schiano) il presidente della Provincia di Napoli Dino Di Palma ha risposto con il silenzio o con cartelle ‘vuote’.
La seconda strada è stata scelta in occasione del singolare praticantato dell’assessore doppiolavorista dei Verdi Francesco Borrelli e, più di recente, nel caso dell’addetto stampa della Margherita campana Gianni Russo: assunto con un contratto a termine per il 2006, dopo un concorso

molto contestato, nell’arco di dodici mesi Russo ha prodotto, secondo la denuncia degli esponenti di Alleanza nazionale, cinque comunicati e ha portato a casa 26mila euro, con un compenso record di 5200 euro a comunicato; ciò nonostante, nel 2007 gli è stato rinnovato l’incarico per altri undici mesi. Nell’interrogazione presentata a


Dino Di Palma e Luigi Rispoli

gennaio, i consiglieri di An giravano al presidente Di Palma una serie di domande: tra queste, se non ritenesse “illegittimo” il conferimento dell’incarico “alla luce della assenza evidente di tutti i presupposti necessari”; se non considerasse “ridicolo , dopo aver optato per confermare solo uno dei quattro vincitori della selezione per il 2006 (gli altri tre erano Davide Cerbone, Alessandro Fava Del Piano e Deborah Minghelli, ndr), di avere scelto quello che aveva prodotto di meno”; “in quale ufficio” si trovasse “la postazione di lavoro” di Russo; se non ritenesse “di dover procedere, come atto di giustizia, all’annullamento del decreto presidenziale” di nomina di Russo.
Dopo avere a lungo meditato, Di Palma affida la risposta, imbarazzante, a una dirigente della Provincia, Teresa Rubinacci. Il testo merita di essere letto con attenzione. La Rubinacci chiarisce che c’è stato un “accertamento preventivo dell’impossibilità di utilizzare professionalità interne”; eppure a piazza Matteotti lavorano addirittura giornalisti professionisti (Antonio Vista e Domenico Pennone, senza contare diversi pubblicisti), che forse cinque


Domenico Pennone e Antonio Vista

comunicati potevano anche provare a scriverli; poi aggiunge che a causa del “mancato rispetto da parte della Provincia di Napoli degli obiettivi del patto di stabilità interno per l’anno 2005, l’Ente nel 2006 non ha potuto assumere nuovi dipendenti “.
Traduzione: abbiamo speso nel 2005 più di quanto era previsto e

abbiamo i bilanci in rosso. Eppure la Provincia “ha previsto il finanziamento del progetto di sostegno all’attività dell’ufficio stampa per gli esercizi finanziari 2006 (99mila euro), 2007 (34mila euro) e (34mila euro)”. Quindi, se l’italiano ha un senso, soldi non ce ne sono, ma Russo può essere tranquillo anche per il prossimo anno.
Infine la chiusa davvero notevole. Sul punto della “ridicola” conferma di chi dei quattro giornalisti contrattualizzati ha lavorato meno, la responsabilità viene scaricata su Sergio Mensitieri, capo di gabinetto di Di Palma e membro della criticatissima commissione d’esame che aveva selezionato i quattro giornalisti nel dicembre 2005. Mensitieri, scrive la Rubinacci, “ha rappresentato ‘la necessità di rinnovare al giornalista professionista classificatosi al primo posto nella graduatoria finale di merito della selezione pubblica (con orali a porte chiuse, ndr) l’incarico di collaborazione coordinata e continuativa’.”
Sui due punti dolenti, la produttività e l’ufficio nel quale lavora Russo, le risposte di Di Palma, attraverso la Rubinacci, sono esemplari: “Questa area non può relazionare in ordine alla produttività del rapporto di collaborazione in argomento”; “Relativamente alla richiesta di conoscere in quale ufficio esiste la

postazione del dottor Giovanni Russo si rappresenta che i dati potranno essere chiesti al capo di gabinetto del presidente (ancora Sergio Mensitieri, ndr)”.
Incassata l'ennesima risposta elusiva, Rispoli si è convinto che per scuotere Di Palma dal suo torpore è necessario indirizzare le domande ad altri destinatari. Il 21 marzo ha presentato alla


Gianni Russo e Salvatore Staro

sezione campana della Corte dei conti, presieduta da Salvatore Staro, “un esposto denuncia per conferimento illegittimo di incarico di collaborazione coordinata e continuata da parte della Provincia di Napoli”.