Assostampa in crisi
di iscritti e credibilità

GLI ULTIMI GIORNALISTI, in ordine di tempo, a lasciare l’Assostampa sono quattro professionisti di lungo corso: Salvatore Maffei, Augusto Muoio, Luigi Necco e Vittorio Paliotti. Con tre raccomandate indirizzate il 6 dicembre al presidente del sindacato partenopeo, al direttore della  Fnsi Giancarlo Tartaglia e alla direzione generale dell’Inpgi (retta da Tommaso Costantini), comunicano la decisione di rassegnare “le proprie irrevocabili dimissioni dall’Associazione napoletana della stampa con effetto immediato”

e precisano che la comunicazione all’Inpgi serve per interrompere “il prelievo della quota mensile a partire dal 31 dicembre”. Nella lettera, girata a Iustitia da Luigi Necco, i quattro denunciano che “non hanno ricevuto, nel corso dell’anno, alcuna


Augusto Muoio e Vittorio Paliotti

convocazione-invito-avviso mediante fax, e mail o qualsiasi altro mezzo di comunicazione (telefono, visita domiciliare, colombo viaggiatore, pizzino)” che li mettesse nelle condizioni di esercitare i diritti di voto attivo e passivo. E aggiungono che “avendo superato, in quattro, due secoli attività giornalistica e avendo uno di essi (Maffei, ndr) fatto parte del Consiglio nazionale della Fnsi e partecipato a dieci congressi nazionali, non possono tollerare che una delegazione nate da elezioni annullabili per palese violazione statutaria concorra nel prossimo gennaio alla nomina dei futuri dirigenti federali”.
Ma perché le elezioni sarebbero “annullabili”? Secondo l’articolo 7 dello statuto dell’Assostampa, “prima del congresso nazionale della stampa deve essere convocata tempestivamente un’assemblea generale straordinaria” e la convocazione, precisa l’articolo 8, va fatta “con comunicazione diretta e a mezzo della stampa quotidiana”.
Niente di tutto questo è avvenuto (non abbiamo ricevuto neanche “una visita domiciliare, né un pizzino”, ironizzano i dimissionari); si è trattato quindi di una tornata elettorale della quale sono stati forse informati soltanto gli iscritti più giovani interessati a trascorrere una giornata all’aria aperta  tra il maneggio, la


Complesso Averno Damiani (*)

piscina e i campi da tennis del complesso turistico Averno Damiani, al kilometro 21 della Domiziana.
Con candidati professionisti e pubblicisti tutti sicuramente eletti (il numero dei candidati era uguale al numero

dei delegati), le elezioni si potevano tranquillamente tenere in sede, a via Cappella Vecchia, e nessuno ha spiegato perché la trasferta ai Damiani e quanto è costata l’ospitalità e il trasporto con bus da piazza Municipio. Ma non c’è da meravigliarsi dal momento che la ‘nebbia’ è una costante della gestione dell’Assostampa, dal 2007 guidata da Enzo Colimoro, che qualche mese fa comunicò di “non essere interessato a diffondere il numero degli iscritti” (forse un primo passo dal sindacato come associazione privata al sindacato come associazione segreta) e persino nel comunicato del 30 novembre che dà conto delle preferenze non pubblica il nome del responsabile della commissione elettorale. 

(*) Da www.averno.it