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Assostampa, c'è
il pignoramento |
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NEL GIORNO DELLA santa protettrice degli occhi, Lucia di Siracusa, sono stati convocati gli ‘Stati generali dell’informazione in Campania’ nella sede del sindacato giornalisti a via Cappella vecchia. L’iniziativa è del presidente dell’Associazione napoletana della stampa Enzo Colimoro che deve più di tre milioni e mezzo di euro al comune di Napoli per il ritardato rilascio della Casina del boschetto e brancola alla ricerca di una soluzione.
Il debito è una voragine, ma il numero uno del sindacato non sembra molto |
preoccupato: quando a giugno è stata notificata la sentenza della Cassazione ha convocato un direttivo allargato, poi per cinque mesi il silenzio; arrivati alla fase del precetto e ora del pignoramento riunisce gli Stati generali, espressione pomposa per indicare gli eletti campani negli organismi di categoria (sindacato, Ordine, Inpgi e Casagit) e i responsabili dei sindacati di base e dei gruppi di specializzazione. E nell’elenco dei convocati Colimoro, che evidentemente non ha grandissimi impegni sindacali e di lavoro, è presente |
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Giovanni Rossi |
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quattro volte: presidente dell’Assostampa, membro di diritto del consiglio della Fnsi, consigliere dell’Ordine regionale, fiduciario Inpgi per la Campania.
A via Cappella Vecchia vivono giorni tranquilli e c’è anche chi pensa che l’azione legale del comune sia tutto “un teatro”, una sceneggiata inconcludente, ma gli avvocati che tutelano gli interessi di palazzo San Giacomo (il professore Stefano Cianci e il dirigente dell’avvocatura civile del comune Fabio
Ferrari) avanzano a passi cadenzati e inesorabili. E se il pignoramento darà, come è probabile, risultati modesti o nulli, sarà inevitabile alzare il tiro. Nel mirino potrebbero finire i presidenti che hanno gestito gli ultimi venti anni dell’Assostampa: Franco Maresca, Gianni Ambrosino ed Enzo Colimoro.
In questo “teatro” è imbarazzante il comportamento della Federazione della stampa, presidente Giovanni Rossi e segretario Franco Siddi, che pilatescamente se la cavano con il fatto che le associazioni regionali hanno la |
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Enzo Colimoro
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loro autonomia. Però quando qualche anno fa la Napoletana era indebitata con la Fnsi bastò che alcune associazioni regionali puntassero i piedi per arrivare a minacciare l’espulsione dell’Assostampa dalla Federazione. Ora invece, davanti a un disastro a tutti noto, c’è soltanto il silenzio.
Intanto per far sparire il debito l’unica strada è quella indicata a luglio dall’avvocato del sindacato Lucio Giacomardo: “il presidente dovrà convocare l’assemblea degli iscritti per proporre lo scioglimento dell’Associazione”. |
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Ma è pensabile che una stagione di malgoverno lunga alcuni decenni, con la sparizione di centinaia e centinaia di milioni di lire come certificato dalla sentenza della Corte d’appello di Napoli firmata dal giudice Alessandro Cocchiara, si possa chiudere con lo scioglimento dell’Associazione napoletana della stampa e la nascita di un nuovo soggetto da chiamare magari Associazione campana della stampa? |
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