Cdr Rai Na: Cappella,
Dionoro e Genovese

IL VOTO PER eleggere il comitato di redazione della sede napoletana della Rai ha una vincitrice morale: si chiama Cecilia Donadio ed è arrivata quarta su quattro candidati. Dato il commento, passiamo alla notizia.
Le urne sono rimaste aperte per tre giorni, dalle ore 8 di lunedì 9 febbraio alle venti di mercoledì 11, e un quarto d’ora dopo la chiusura del seggio la commissione elettorale (Carlo De Cesare, presidente, Letizia Cafiero, Gianfranco Coppola, Ettore De Lorenzo) ha diffuso i risultati: aventi diritto al voto 44, votanti 44 con questa classifica: Fabrizio Cappella 23 preferenze, Diego Dionoro 21, Rino Genovese 18, Cecilia Donadio 13. Gli eletti sono quindi i primi tre.
Il verbale della commissione elettorale lascia però un dubbio: se il capo della redazione Antonello Perillo non ha votato e il redattore Edoardo Sant’Elia

è da tempo assente non si capisce come dal documento ufficiale risulti che hanno votato tutti gli aventi diritto.
E spieghiamo ora perché la Donadio è la vincitrice morale. Contro di lei si è saldato un microscopico ‘patto del Nazareno’ tra i fedelissimi di Massimo

Fabrizio Cappella e Cecilia Donadio

Milone (Enzo Calise e Rino Genovese) e due dei principali animatori della fronda anti Milone (Maria Laura Massa e Geo Nocchetti) nel luglio 2011 coautori di un durissimo documento e successivamente addirittura ascoltati come testimoni dal sostituto procuratore Giuseppina Loreto titolare dell’inchiesta sulla mala gestio di Milone che nel febbraio 2012 era stata denunciata con un esposto alla procura della Repubblica di Napoli dell’allora deputato dell’Italia dei valori Francesco Barbato.
L’intenso lavorìo sugli elettori ha dato i suoi frutti, soprattutto sui più giovani (Luigi Carbone, Giovanni Messina, Enzo Miglino e lo stesso Dionoro) che sono stati invitati in pizzeria da uno dei ‘pattisti’ per scongiurare il voto alla Donadio. Non è però chiaro l’obiettivo di tanta agitazione.
Penso che non ci siano spiegazioni particolari, – dice uno dei redattori – ma il piacere dell’esercizio di un micro potere. Con Cappella, cdr uscente che gode di una diffusa stima tra i colleghi, bisognava imporre l’accoppiata Genovese-Dionoro forse perché sarà eccitante sentirsi, almeno in parte, pupari della rappresentanza sindacale”.