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12
luglio
2003 / anno XI
numero 26
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PICCOLO
SUCCESSO IN tribunale per il coordinatore
dei telecineoperatori (tco) della
sede partenopea della Rai Giuseppe
Castronuovo.
Dal 1994 Castronuovo guida e organizza
sette tco (Giovanni Caruso,
Giuseppe Caterino, Carlo
De Cesare, che è componente
del cdr, Claudio Della Rocca,
Enrico Deuringer, Pasquale
Piscitelli e Luigi |
Verusio, che ha la qualifica
di inviato) e due operatori
di ripresa (Claudio Ciccarone
e Gianni Occhiello) e,
di fronte al muro di gomma della
Rai, si è rivolto alla
magistratura per vedere riconosciuto
con il grado di capo servizio
il suo lavoro di coordinatore.
Ma in primo grado e in appello
la sua richiesta è stata
respinta |
Giuseppe Castronuovo e Carlo
De Cesare |
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dalla magistratura; ora deve pronunciarsi
la Suprema corte. Aspettando la decisione
della Cassazione, Castronuovo, assistito
dall'avvocato Rocco Truncellito,
ha presentato un ricorso d'urgenza,
ex articolo 700, per ottenere intanto
la qualifica di 'coordinatore', ruolo
che emerge con chiarezza anche dalle
motivazioni della sentenza
(vedi il numero 8 di Iustitia
dell'otto marzo 2003) emessa dalla
sezione lavoro della corte d'appello
di Napoli, presidente Antonio Buonajuto,
a latere Filippo de Caprariis
e Carla Musella, estensore.
Il 27 febbraio il giudice Fabrizio
Amendola ha respinto il 700 dichiarandosi
incompetente e condannando il tco
a pagare anche duemila euro di spese
legali.
Contro l'ordinanza
di Amendola, Castronuovo ha presentato
reclamo e il 12 giugno scorso il tribunale
di Napoli, sezione lavoro (presidente
Giulio Maisano, con a latere
l'estensore Anna Grillo e Gennaro
Iacone) ha depositato in cancelleria
la sua decisione.
Il collegio ha rigettato la richiesta
del telecineoperatore Rai, ma ha compensato
le spese. "Va |

Claudio Ciccarone e Gianni Occhiello |
sottolineato
- dichiara l'avvocato
Truncellito - che la compensazione
delle spese scaturisce dal fatto
che il giudice del 700 non poteva
dichiarasi incompetente. In
sostanza il nostro reclamo è
stato respinto nel merito, ma
accolto da un punto di vista
processuale".
Il dato che rimane è
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l'anomalia
napoletana perché via Marconi
è tra le poche sedi Rai in
Italia in cui il responsabile dei
tco non ha la qualifica di capo servizio,
né quella di coordinatore.
"Nel '94 il direttore Barbara
Scaramucci - ricorda Carlo De
Cesare, con Giuseppe Mariconda
e Gianni Porcelli, membro del
comitato di redazione - inviò
una lettera al capo redattore Blasi
per la nomina di Castronuovo a coordinatore.
La proposta della Scaramucci rimase
inattuata perché allora la
figura del coordinatore era prevista
a Roma, ma non nelle sedi regionali.
D'intesa con il nuovo responsabile
dei servizi giornalistici Massimo
Milone, contiamo ora di intervenire
per sanare finalmente l'anomalia napoletana".
Continuano intanto la loro battaglia
giudiziaria anche Ciccarone e Occhiello,
che, pur avendo superato le selezioni
interne (nel 1996) e gli esami per
diventare giornalisti professionisti
(nel '98), vengono tenuti dall'azienda
nel purgatorio degli operatori di
ripresa. Nel gennaio '99, assistiti
da Truncellito, hanno fatto ricorso
alla magistratura per ottenere il
riconoscimento del grado di inviato
speciale, in subordine quello di redattore
ordinario o di tco. Il 6 maggio, davanti
al giudice Maria Gallo, |
è stata completata la
prova testi. Citati dalla Rai,
difesa dagli avvocati Renato
e Claudio Scognamiglio
e Guido Marsiglia, sono
stati ascoltati l'ex capo redattore
centrale Giuseppe Blasi, allineato
sulle posizioni dell'azienda,
e Salvatore Biazzo, che
ha fornito una testimonianza
equilibrata, dalla |
Salvatore Biazzo e Giuseppe
Blasi |
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quale è emersa l'autonomia
degli operatori nello svolgimento
del lavoro. Biazzo ha infatti ricordato
che gli operatori sono dotati di tre
microfoni: uno della telecamera per
gli effetti sonori, un secondo palmare
per le interviste e un terzo di riserva.
La prossima udienza è fissata
per il 3 novembre alle 12, quando
verranno visionati i filmati con i
servizi e le interviste di Ciccarone
e Occhiello, mandate in onda anche
dai tg nazionali e realizzate a Napoli
e in giro per l'Italia. |
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Da
internet in libreria
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Papere
e papaveri |
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"Un
libro assolutamente
irresistibile, che
fornisce un quadro
agghiacciante dell'attuale
giornalismo napoletano.
Con un umorismo genuino
e debitamente feroce.
Sono fiero di non
figurare nell'indice
dei nomi". |
Antonio
Ghirelli
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