Inizia la campagna
per il voto all’Ordine

SE TUTTO VA bene, in autunno si voterà per rinnovare i consigli degli Ordini regionali e del nazionale; se invece il Covid 19 continuerà a farci compagnia ancora per un po’ le elezioni potrebbero slittare al 2021.
In ogni caso correnti sindacali, gruppi di pressione, clan grandi e piccoli sono già al lavoro per posizionare le truppe e tessere alleanze. Uno dei più attivi è il presidente uscente dell’Ordine nazionale, Carlo Verna, che, come sanno i lettori di Iustita, dallo scorso settembre si è molto agitato infilando una serie di autogol: dopo un lancio Ansa della Lega ha

preso le distanze dall’attivista tedesca Carola Rakete; sul concorso Rai per giornalisti ha deciso di sostenere i pubblicisti che pur avendo superato l’esame da professionisti avevano scelto di rimanere pubblicisti andandosi a schiantare

Vincenzo De Luca e Paolo Russo

contro i dirigenti della Rai, il segretario Usigrai Vittorio Di Trapani e contro Raffaele Lorusso, segretario della Federazione della stampa, salvo poi fare un’imbarazzante retromarcia; nello scorso febbraio ha concesso e poi ritirato un modesto contributo di mille euro per una manifestazione organizzata dalla associazione Articolo 21. Poi l’esplosione dell’epidemia lo ha salvato da altre improvvide iniziative.
È ormai in campagna elettorale anche il presidente dell’Ordine campano Ottavio Lucarelli deciso a difendere con le unghie la poltrona che occupa dall’estate del 2007, quando riuscì a detronizzare Ermanno Corsi, tanto più che dal marzo 2019 ha lasciato la redazione di Repubblica ed è libero da impegni. Il fuoco elettorale emerge forte da una recente iniziativa decisamente discutibile. Nel mese di aprile il sindacato dei giornalisti campani, guidato dal segretario Claudio Silvestri, si è impegnato con Paolo Russo, capo ufficio stampa del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, alla ricerca di una strada per far dialogare i giornalisti con De Luca. La soluzione trovata è stata un’operazione in due tempi: il giovedì la presentazione delle domande dei cronisti raccolte dal sindacato e girate a Palazzo Santa Lucia, il giorno successivo le risposte di De Luca in diretta Facebook. Era un primo passo ma non una soluzione pienamente soddisfacente.

Ottavio Lucarelli e Claudio SIlvestri

L'otto maggio il nodo si scioglie: Paolo Russo diffonde una nota per comunicare che nel giro di pochi giorni ci sarà “un progressivo ritorno alla normalità” con un confronto diretto tra giornalisti e De Luca. Resta soltanto da trovare una soluzione per

individuare i nomi di chi ammettere all’incontro perché “si tratterà inevitabilmente di conferenze contingentate nel numero di partecipanti”. Paolo Russo conclude ringraziando “il Sindacato unitario dei giornalisti - che ha contribuito ad aprire un ulteriore canale settimanale di comunicazione – e l’Ordine dei giornalisti – che questa settimana ha inviato una specifica richiesta”. 
Sul suo sito il sindacato mette in rete integralmente il comunicato della Regione. Lucarelli pensa invece di poter fornire una versione molto ‘soggettiva’ e pubblica sulla sua pagina Facebook una nota festante nella quale si attribuisce il merito esclusivo del risultato raggiunto e riesce a cancellare il sindacato e il lavoro che ha svolto, come riconosciuto con chiarezza da Paolo Russo. Resta soltanto da domandarsi a chi indirizza Lucarelli le sue note ‘tarocche’.