Nuovo 'avversario'
per Carola Rackete

CAROLA RACKETE, la capitana tedesca che nel giugno scorso al timone della nave ong Sea Watch 3 è stata protagonista di un braccio di ferro con l’allora ministro degli Interni Matteo Salvini che impediva lo sbarco a Lampedusa di quarantadue migranti da diciassette giorni in mare, ha un nuovo ‘avversario’ e non lo sa. 
Prima però va detto che il 17 gennaio ha ottenuto una vittoria importante: la terza sezione penale della Corte di cassazione ha stabilito che fu legittimo il no all’arresto della Rackete deciso dal gip di Agrigento Alessandra Vella e ha respinto il ricorso contro l’ordinanza del giudice presentata dal procuratore capo agrigentino Luigi Patronaggio. E assistita dagli avvocati Alessandro Gamberini e Leonardo Marino

attende ora la decisione, “imminente” secondo il Corriere della Sera, del pubblico ministero milanese Giancarla Serafini per la querela per diffamazione da lei presentata contro Salvini.
E veniamo al ‘nemico’ sconosciuto. Il primo

Désirée Klain e Carlo Verna

agosto il presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti Carlo Verna scrive una lettera ai responsabili del festival internazionale di giornalismo ‘Imbavagliati’ che si tiene a Napoli dal 20 al 24 settembre per comunicare che il comitato esecutivo ha deciso dare il patrocinio alla manifestazione e versare un contributo di duemila euro. Fa inoltre sapere che l’Ordine al festival sarà rappresentato da un pubblicista napoletano componente del comitato esecutivo, Alessandro Sansoni.
Ma che cosa è ‘Imbavagliati’? È un festival internazionale di giornalismo civile ideato e realizzato dal 2015 dalla giornalista napoletana Désirée Klain che si svolge a Napoli nel mese di settembre con un prologo nella prima giornata che è il premio Pimentel Fonseca assegnato abitualmente a un giornalista e a un esponente della società civile particolarmente impegnato in iniziative di solidarietà. Per il 2019 il riconoscimento è stato assegnato “alla giornalista e attivista spagnola Helena Maleno e alla comandante e attivista tedesca Carola Rackete”.
Torniamo al patrocinio dell’Ordine. L’Italia dopo l’otto agosto, con gli annunci di Salvini arrivati dal Papeete beach di Milano Marittima, vive giorni agitati tra crisi di governo e ipotesi di nuove maggioranze. Tanti sono agitati per la ripresa di settembre. Tra gli altri il deputato della Lega Massimiliano Capitanio che il 10 settembre affida all’Ansa una dichiarazione con due siluri indirizzati verso Verna e l’Ordine dei giornalisti: “Mentre l’Odg sponsorizza di fatto un premio da duemila euro a Carola Rackete al festival ‘Imbavagliati’, il suo presidente Carlo Verna preferisce fare silenzio sul gravissimo caso del post su Salvini e la sua famiglia da parte del giornalista Rai Fabio Sanfilippo ”.
A strettissimo giro Verna, già sotto stress per un confronto aspro con i segretari dell’Usigrai Vittorio Di Trapani e della Fnsi Raffaele Lorusso dal quale uscirà malconcio, si giustifica con il leghista Capitanio attraverso un lancio Ansa: il caso Sanfilippo è stato segnalato all’Ordine del Lazio; l’Odg non ha dato il patrocinio al premio Pimentel Fonseca assegnato a Carola Rackete ma alla rassegna ‘Imbavagliati’. Un distinguo non facilmente comprensibile e forse un po’ avvocatesco. Temendo allora di non essere stato abbastanza chiaro, sempre nella

Alessandro Gamberini, Luigi Patronaggio e Alessandra Vella
serata del 10 settembre, ribadisce la sua spiegazione con un take dell’Ansa questa volta targato Napoli: “La V edizione del premio Pimentel
Fonseca che si svolgerà il 18 settembre ed è stato assegnato ‘honoris causa’ alla comandante e attivista tedesca Carola Rackete, non ha il patrocinio dell’Ordine nazionale dei giornalisti”.
La risposta di Désirée Klain non si fa attendere ed è una bacchettata. Il 13 settembre scrive a Verna: “prendo atto della sua comunicazione all’Ansa in ordine alla V edizione del premio Pimentel Fonseca, nella quale si dissocia pubblicamente dall’assegnazione della menzione ‘honoris causa’ alla comandante Carola Rackete e lo fa in un ambito politico. Essendo detto premio indissolubilmente legato al festival ‘Imbavagliati’, ritengo che la sua comunicazione possa essere considerata come una rinuncia al patrocinio e al contributo. Pertanto, nella qualità di ideatrice e organizzatrice di entrambe le manifestazioni, dichiaro di rinunciare al patrocinio e al contributo dell’Ordine dei giornalisti, come diretta conseguenza di quanto da lei dichiarato”.