Napoletano dal Sole
a Cosenza via Avellino

NON VIVE GIORNI facili Roberto Napoletano, già direttore del Messaggero (febbraio 2006 – marzo 2011) e del Sole 24Ore (marzo 2011 – marzo 2017): nell’ambito delle indagini sui conti del quotidiano di Confindustria avviate nel marzo del 2017 il pm di Milano Gaetano Ruta alla fine dello scorso febbraio ha chiesto il suo rinvio a giudizio, insieme a Donatella Treu e Benito Benedini, ex amministratore delegato ed ex presidente del Sole 24Ore, con l’accusa di false comunicazioni sociali e aggiotaggio informativo.
Ma Napoletano è determinato a ripartire e la sua voglia di tornare in campo si è incontrata con la determinazione di un editore cosentino,

Francesco Dodaro, a pubblicare finalmente un foglio nazionale con radici romane. Cinque anni fa Dodaro, dal ’98 titolare con la sua famiglia del Quotidiano della Calabria e poi del

Gaetano Ruta e Donatella Treu

Quotidiano della Basilicata, ha stipulato un accordo con Gianni Festa, fondatore e direttore del Corriere dell’Irpinia, e insieme hanno dato vita alla srl Edizioni Proposta Sud (Eps, presidente Paolo Posteraro, amministratore delegato Stefano D’Ignazio) e il primo luglio del 2014 sono partiti con il Quotidiano del Sud, un giornale di 32 pagine, che diventano 40 la domenica con una parte comune e sei edizioni: quattro in Calabria (Cosenza, Catanzaro-Crotone, Vibo Valentia e Reggio Calabria), una in Basilicata e una ad Avellino. A queste edizioni da dieci giorni se ne è aggiunta una settima per le Murge, la sub regione tra Puglia e Basilicata che si estende da Altamura e Gravina verso sud fino a Taranto e Brindisi con l’obiettivo di catturare le copie liberate dalla crisi della Gazzetta del Mezzogiorno. Secondo i dati Ads del febbraio 2018 le vendite superano di poco le cinquemila copie.
Lo sbarco su Roma Dodaro lo aveva già tentato nella primavera del 2007 lanciando il 22 maggio nella capitale il Quotidiano della sera, un giornale del pomeriggio di 40 pagine formato tabloid venduto dagli strilloni a cinquanta centesimi, affidando il timone a Ennio Simeone, capitano di lungo corso già alla guida di vari quotidiani (dall'Alto Adige al Tirreno) e per dieci anni direttore del Quotidiano di Calabria, con redattore capo Donatella Guido e una decina di giornalisti. Ma l’esperimento non riuscì e il giornale venne chiuso il 31 ottobre, dopo

Pino Aprile (*) e Benito Benedini

cinque mesi di vita.
L’estate scorsa il ritorno di fiamma dell’imprenditore calabrese che per le pagine da realizzare a Roma aveva individuato il giornalista e scrittore pugliese Pino Aprile.

I contatti sono andati avanti a lungo, Aprile aveva anche preparato un progetto ma poi le strade si sono divise ed è spuntato il nome di Napoletano, pare proposto da Simeone, che nella seconda metà degli anni Ottanta lo ha avuto come redattore al Giornale di Napoli.
La partenza del nuovo giornale dovrebbe avvenire a breve, si parla dei primi giorni di aprile, con una squadra di sei persone e redazione ospitata nella sala stampa romana di piazza Augusto Imperatore, a pochi metri da via del Corso. Napoletano ha fatto molti incontri ma non ci sono ancora nomi; è probabile che per contenere i costi abbia contattato pensionati che conosce. Ad alcuni giornalisti che lavorano a Cosenza è stato proposto il trasferimento nella capitale ma hanno deciso di rimanere in Calabria. Chi invece si dovrebbe spostare a Roma per garantire i collegamenti con le edizioni del Mezzogiorno è Roberto Marino, salernitano di Capaccio, sessantasette anni, ex direttore del Centro di Pescara, dal 2012 al Quotidiano di Calabria dove ha lavorato come capo cronista a Catanzaro e Cosenza, come responsabile dell’edizione lucana per poi diventare capo redattore centrale fino allo scorso autunno quando è stato promosso a condirettore su proposta del direttore Rocco Valenti.
Difficile avere i dettagli dell’operazione che dovrebbe dare vita a dodici-sedici pagine con un forte taglio economico, l’ambizione è realizzare una sorta di mini Sole, con al centro i problemi del Mezzogiorno, perché Napoletano non parla e Dodaro dichiara di non sapere niente dell’operazione e rinvia al presidente della Eps, che è suo cognato.

Difficile sapere chi finanzierà un’operazione che pur contenendo i costi all’osso costerà alcune centinaia di migliaia di euro: imprenditori coinvolti nell’operazione da

Roberto Marino e Rocco Valenti
Napoletano? Ambienti o organizzazioni vicini a Confindustria?
Oggi il Quotidiano del Sud ha equilibri economici delicati. Ai giornalisti calabresi lo stipendio di dicembre e la tredicesima sono stati pagati nei primi giorni di marzo. Ma soprattutto pilastro dei bilanci della Eps sono i contributi pubblici: due milioni e 400mila euro per il 2017, che dovrebbero via via ridursi. Le previsioni sono di un milione e 800mila euro per il 2018, un milione e 200mila per il 2019, 600mila per il 2020 fino ad azzerarsi nel 2021. Se va in porto l’operazione Napoletano, il Quotidiano del Sud farà certamente un grande salto. Resta da capire in quale direzione. 
(*) Da www.bisignanoinrete.org